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Trapani, Cosmi: “Ora andiamo in ritiro infinito! Non merito questa situazione”

Sconfitta pesante (nel risultato) per il Trapani, che cade tre a zero contro il Bari e rimane all’ultimo posto in classifica a quota 6 punti. Tanta amarezza e delusione per Serse Cosmi che nel post-partita ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Credo che ci siano poche attenuanti, sarei non onesto nel ricordare che alla fine del primo tempo stavamo perdendo uno a zero con una situazione particolare nel gol subito e dopo aver giocato solo noi. Sono discorsi che sarebbe opportuno affrontare se la squadra dimostrasse di andare in campo con la determinazione non di chi è ultimo ma di chi deve avere la consapevolezza che ci stiamo attardando troppo. La partita di oggi è stata l’esempio del nostro campionato: il Bari è andato in vantaggio e ci ha aspettato fino a quando ha potuto, sembrava quasi che ci dicesse ‘pareggiate’ ma noi non l’abbiamo capito.

Questo è un momento negativo troppo lungo, che non merita la società, non meritano i tifosi del Trapani e forse non lo merito nemmeno io. E’ finito il tempo di dire che le responsabilità me le prendo tutte io, le responsabilità se le prendono tutti. Da martedì non voglio vedere un’altra squadra perché oggi non siamo stati nemmeno una squadra, voglio proprio vedere altri uomini. Se questo è l’atteggiamento che abbiamo bisogna solo che ce la prendiamo con noi stessi ed essere umili veramente, non far finta di esserlo.

Qui di pesante c’è solo la classifica. La responsabilità se la devono prendere tutti, io compreso. Adesso andremo in ritiro prolungato, neanche se vinciamo con il Benevento finisce. Andremo in ritiro infinito perché perdere mi fa stare male, ma non poter lottare è una delle frustrazioni più grandi della mia vita e se non volessi fare questo mestiere sarebbe oggi il giorno ideale per mandare tutti a quel paese. Invece io non mollo un attimo e mi voglio salvare, questo non l’hanno capito nemmeno i giocatori.

Non accetto alibi, del ‘chi è andato via’. Perché chi è andato via probabilmente ha lo stesso problema di chi è rimasto: ha paura di giocare le partite e invece non bisogna aver paura. La sfida di quest’anno era quella di ripetere quanto fatto l’anno scorso, anche se non a quei livelli. Basta pochissimi per risollevarci, ma adesso non sono più tollerate alcun tipo di situazioni. E’ ora di svegliarci”.