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Trapani, Cosmi: “Finché non torno in A non smetto”

Sono quasi tre anni che la serie A non lo vede più protagonista. Troppi per Serse Cosmi, che proverà a conquistarsi la promozione sul campo, a Trapani. Tante le esperienze vissute in carriera, dalla Prima Categoria umbra alla Champions con l’Udinese. Adesso sembra aver trovato l’ambiente ideale: “Alcune panchine sono state contraddittorie… Ma quando ho potuto allenare dall’inizio ho sempre fatto bene. Vivo al porto, frequento quella gente, atmosfera bellissima. Nei posti dove mi vogliono bene come persona e non solo come allenatore rendo molto di più: è un limite, ma sono fatto così. Trapani? Una bella squadra intesa come gruppo di ragazzi. C’è una simbiosi importante. Vado al campo col desiderio di incontrarli, di parlare con loro. Non mi succedeva da un po’. Mi hanno viziato, adesso sono cavoli loro: puntiamo in alto. L’idolo indiscusso è il presidente Morace, amato come nessuno in Italia. E con il d.s. Faggiano lavoro in sintonia, come mi è successo solo con Sabatini ad Arezzo e Perugia e con Osti a Lecce“.

Cosmi il motivatore: “In A avevo più entusiasmo e incoscienza. Oggi sono molto più forte nella preparazione e gestione. Carattere e consapevolezza. Tutti gli allenatori devono essere motivatori, la mia carriera è segnata da certe etichette, ho rinunciato a cambiarle. Ma cerco sempre di proporre concetti tattici: a volte ci prendo e a volte no. Trequartisti? L’ultimo è stato Morfeo, che ho avuto a Brescia. Il più forte in assoluto è stato O’Neill, a Perugia: valeva Zidane. Nel tempo il ruolo si è evoluto. Coronado me l’ha suggerito Riccardo Gaucci e qui da noi sta facendo la differenza”. Un pensiero per Corioni: “Al terzo anno a Brescia non dovevo rimanere. Io persi un anno, Corioni perse i soldi: rimane un cavallo di razza, difficile nel calcio ritrovare persone così”. Obiettivo playoff: “Per noi sono soltanto un sogno, per altri un obbligo. Siamo lì con merito, i nostri valori sono quelli degli altri, ci crediamo. E’ da idioti pensare che, una volta salvi, si smetta di giocare. Il Bari è favorito per terzo posto. Poi non so, il calendario è molto intrigante, mi piace”.

Serie B più povera: “E’ cambiata tantissimo. Io al Genoa avevo Milito e Stellone, ora ci sono molti giovani. Applaudo Abodi che ha cercato di fare qualcosa di innovativo. Però la A è un’altra cosa, anche sul piano economico: prima gli allenatori salivano e scendevano, adesso ne saliranno solo un paio. Juric ci va sul campo. Poi mi piace Oddo. Ha idee e crea suggestione nella squadra: sarà fondamentale la gestione di questo momento no”. Nuovo Cosmi? Ci sarà ancora per diversi anni da “sopportare” il vecchio Cosmi: “A me dicevano che ero il nuovo Mazzone… Non so, in Lega Pro mi piace Leonardo Semplici che sta riportando in Serie B una grande piazza come Ferrara. Io cerco un’impresa, è legittimo. E finché non torno in A non smetto, dovranno sopportarmi. Il cappellino l’ho lasciato a Pescara. Lo uso solo per il freddo, ho voluto ricompormi: smusso le identificazioni così si parla di me solo per come alleno. Vorrei allenare una Nazionale giovanile, stare con i ragazzi. E al posto di Conte dovrebbe andare Ancelotti, il più grande di tutti”.