Tragedia Chapecoense, la tristezza di Romulo: “Conoscevo giocatori e staff, ho perso tanti amici”
Una tragedia di dimensioni incredibili, un incidente aereo che ha cancellato completamente un’intera squadra di calcio, la Chapecoense. Tra i messaggi di cordoglio che continuano ad arrivare anche quello di Romulo, che nel 2009 aveva giocato proprio nella squadra brasiliana.
Giornata tristissima per il centrocampista dell’Hellas Verona, che ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di Sky Sport: “E’ una giornata triste, conoscevo tante persone sia dello staff che della squadra. – ha detto scosso Romulo -. Sono scomparsi purtroppo tanti miei ex compagni, questo per me è un momento molto difficile, ho difficoltà anche a parlare e ho già pianto tre, quattro volte con mia moglie. Erano tutti miei amici, persone con cui avevo un bel rapporto. Sei anni fa ero lì insieme a loro e questa mattina quando ho saputo la notizia ero tristissimo. Ancora non credo a quello che è successo”.
Tra i calciatori della Chapecoense anche Winck, nella scorsa stagione compagno di Romulo all’Hellas Verona e scampato oggi alla tragedia perchè non convocato: “Non l’ho contattato perchè il mio procuratore mi ha chiamato dicendomi che aveva parlato con suo padre, il quale gli aveva detto che stava bene – ha proseguito l’ex Juventus -. E’ stato benedetto a non salire su quell’aereo, però anche lui è molto triste e non crede davvero a ciò che è accaduto. Tutta la città è desolata e sono tutti ancora in attesa di notizie perchè non sanno ancora cosa sia realmente successo e chi è sopravvissuto. La Chapecoense? Non era fra le big, ma era una squadra molto organizzata. Mi ricordava molto il Verona perchè ha una tifoseria davvero spettacolare, tra le più belle che esistano in Brasile. Un’ottima società, mi hanno trattato benissimo e ho dei bellissimi ricordi lì. Mi ha fatto veramente piacere fare parte della storia di quel club e anche per questo motivo sono ancora più triste per i familiari di tutte le persone che sono scomparse. Non riesco davvero a trovare le parole per spiegare ciò che stiamo provando realmente”.