Tottenham, ritardi ed errori: che odissea per un gruppo di tifosi
Un gruppo di 200 tifosi ha dovuto aspettare oltre sette ore all’aeroporto di Londra, per poi atterrare a Madrid a soli 40′ dall’inizio della finale. Peccato che l’autista del pullman abbia poi sbagliato strada…
La prima finale di Champions della propria storia. Un appuntamento impossibile da perdere per i tifosi del Tottenham, che hanno esultato nella spettacolare notte di Amsterdam per poi piangere in quella di Madrid. E se sul campo le reti di Salah e Origi hanno stroncato i sogni di gloria degli Spurs, gli imprevisti di un volo charter Thomas Cook hanno reso molto complicata l'attesa ad uno sfortunto gruppo di supporters.
200 tifosi per la precisione, ciascuno dei quali aveva pagato 559 sterline il proprio biglietto. Partenza da Londra Stansted, destinazione Madrid. Un volo apparentemente semplicissimo, che però si è trasformato in un'odissea. Arrivati all'aeroporto, infatti, ecco la brutta notizia: l'areo è stato danneggiato in seguito all'impatto con alcuni uccelli (bird strike il termine tecnico). Di conseguenza non è stato più ritenuto sicuro per volare.
Da quel momento è partita un'attesa infinita, lunga sette ore. La paura di perdersi la partita che cresce, con questa anche la rabbia e la frustrazione. Aumentate quando, una volta saliti su un nuovo aereo verso le 16, i tifosi hanno dovuto aspettare al suo interno per oltre un'ora e mezza. Insomma, alla fine l'atterraggio a Madrid è avvenuto alle 20:20, 40' prima del calcio d'inizio. Una vera e propria corsa contro il tempo.
E, come se non bastasse, la sfortuna non si è esaurita qui. Infatti i tifosi, una volta caricati su un pullmino che li avrebbe dovuti portare allo stadio, hanno dovuto fare i conti con l'errore dell'autista, che ha sbagliato strada. Alla fine sono arrivati a destinazione, entrando al Wanda Metropolitano quando ormai Salah aveva già portato in vantaggio il Liverpool. Purtroppo il risultato finale della partita non ha contribuito a rasserenare gli animi.
L'aereo, inzialmente, sarebbe dovuto partire da Londra verso le 9 per poi arrivare a Madrid all'ora di pranzo. Si tratta della seconda figuraccia della compagnia Thomas Cook, che aveva già fatto infuriare alcuni tifosi del Chelsea in occasione del loro viaggio a Baku per la finale di Europa League. In tutto questo Thomas Cook è sotto pressione finanziaria dopo aver riportato una perdita di £ 1,5 miliardi nella prima metà del 2019.