Toronto FC, Bernardeschi si presenta: “Voglio fare la storia di questo club. Serie A? Avevo altre offerte”
Federico Bernardeschi si è presentato al Toronto FC e ai suoi tifosi nella prima conferenza stampa con il club
È arrivato il momento di iniziare un nuovo capitolo per Federico Bernardeschi. Lunedì 18 luglio segna il primo giorno ufficiale da giocatore del Toronto FC per l’ex Juventus, che si è presentato così nella conferenza stampa in Canada: “Sono contento di essere in questa famiglia. È un grande progetto per il futuro: ringrazio tutto il Toronto per aver avuto fiducia in me. Ho scelto il Toronto per il progetto, li ho incontrati due mesi fa in segreto. L’ho amata subito, qui ho realizzato di avere una famiglia. Tutti lavorano insieme”.
Toronto, Bernardeschi: “Avevo opportunità in Italia”
Interrogato sulla scelta di passare dalla Serie A alla MLS, Bernardeschi ha approfondito i suoi pensieri sul campionato americano: “La MLS per me è un grande campionato. La squadra è davvero molto buona, ci sono molti giocatori validi sia nel team che in MLS. Che tipo di giocatore sono? Ho iniziato a giocare alla Fiorentina quando avevo 10 anni e ci ho giocato per 15 anni. Sono arrivato in prima squadra e dopo essere migliorato sono andato alla Juventus, dove ho vinto tanti trofei: sono cresciuto come calciatore e uomo nel percorso, in entrambe le squadre”.
Approfondendo poi il passaggio dalla Serie A alla MLS, Bernardeschi ha parlato delle offerte che aveva in Italia: “Ho scelto di venire in MLS anche se avevo opportunità in Italia con molte squadre, e di questo mi ritengo molto fortunato, ma in Italia secondo il mio punto di vista avevo terminato un percorso. Avevo vinto tutto ciò che c’era da vincere in Italia, incluso l’Europeo con la Nazionale. Avevo finito un ciclo, fatto di grandissime vittorie ma anche di grandissime delusioni. Ho fatto questa scelta perchè credo che la MLS sia un campionato molto competitivo con grandi progetti futuri. Voglio vincere e giocare bene a calcio qui. La MLS può farmi vedere anche a livello internazionale e questo mi interessa molto. Voglio fare la storia di questo club“.
Bernardeschi: “Sono eccitato di giocare con Insigne. Chiellini? Segnerò contro di lui”
Al Toronto, Bernardeschi giocherà anche con Lorenzo Insigne – oltre a Domenico Criscito -, suo compagno in Nazionale: “È una grande opportunità. Io e Lorenzo abbiamo vinto l’Europeo, e giocare insieme a Toronto è fantastico per entrambi. Sono davvero eccitato, voglio giocare con lui il prima possibile. Giocare contro Chiellini? Sarà più difficile. Giorgio è il mio fratellone, lo adoro, è stato il mio capitano in Nazionale e alla Juventus. Adesso giocarci contro renderà più difficili le partite, ma quando giocherò contro di lui ora segnerò (ride, ndr.)”.
Interrogato sulla scelta di trasferirsi al Toronto per via di Insigne e Criscito, Bernardeschi ha risposto così: “Non hanno influito sulla mia decisione. Nonostante sia molto felice che io sia qui con loro e che giocheranno con me, la mia decisione è stata presa a prescindere da chi era venuto prima. Io ho capito il progetto, quello che mi è stato spiegato tanto tempo fa e mi sono innamorato di Toronto e delle persone che lavorano al club. Questo va oltre ogni aspetto. Se ho parlato con Mancini per parlare del futuro in Nazionale? No, non ho ancora sentito il mister Roberto. Lo farò a breve sicuramente: ci parleremo e capiremo la situazione“.
Bernardeschi al Toronto vuole ripartire tornando un punto fermo del club in cui gioca. Esprimere al meglio il suo calcio è il primo obiettivo: “Sono venuto qua per questo. Quando ero alla Juventus ovviamente se un allenatore mi dice che devo sacrificarmi lo faccio volentieri. Se Bob (Bradley, allenatore Toronto, ndr.) avrà questa necessità lo anche qui, sono fatto così di carattere. Non ho mai nascosto a nessuno che il mio ruolo però è differente e sono qui per giocare nel mio ruolo“. Sulla maglia numero 10, che il Toronto ha deciso di affidare a lui: “Sicuramente è una maglia carica di responsabilità. A me sono sempre piaciute le responsabilità, le ho sempre prese anche quando le cose andavano male. L’importante è esserne consapevoli. Avere la 10 del Toronto è un onore”.