Torino, Juric: “Cairo? Non voglio essere accontentato, ma condividere un progetto”
Le dichiarazioni dell’allenatore del Torino, Ivan Juric alla vigilia della gara contro il Lecce
Dopo la vittoria contro il Bologna, il Torino va al Via del Mare alla ricerca di punti per raggiungere la zona Europa.
Torino, le parole di Juric alla vigilia della gara col Lecce
“Mi aspetto una gara difficile, come all’andata. Penso sia stata giocata più o meno alla pari, hanno tanti giocatori forti e uno stile già ben definito dall’anno scorso. Lo dimostrano i risultati contro Atalanta e Roma, è difficile da affrontare”, così Ivan Juric in conferenza stampa.
Sulle parole di Cairo: “Io non voglio essere accontentato, non mi piace come parola. Io voglio condividere il progetto, pensare che le cose che stiamo facendo le condividiamo e così la società cresce. Penso che noi siamo uno staff molto aziendalista, anche oltre quello che dovremmo essere in certe situazioni. Ci piace condividere le cose, far crescere la società anche a livello economico. Questa è la nostra idea di lavoro. L’accontentare mi sembra che io chiedo una pazzia e mi dicono di sì. No: noi vogliamo condividere, è una cosa completamente diversa”. Sulle aspettative che aveva quando è arrivato al Torino: “Ci sono sempre cose un po’ diverse. Mi aspettavo qualcosa, poi bisogna conoscersi e vedere come vanno le cose. Un po’ diverso su certe situazioni sì”.
Sul futuro di Djidji: “La mia posizione è che deve rimanere. Penso che sia un giocatore forte, che accetta spazi aperti contro qualsiasi tipo di attaccante. Non è facile trovarne uno così: ci sono difensori che certe partite le fanno bene e in altre faticano. Con certi difensori devi adattarti, con Djidji riesci a fare un calcio offensivo perché riesce a gestire spazi grandi: è un giocatore forte”.
Sul futuro di Adopo: “Io sono stra-contento. Ogni volta che ha giocato ha fatto bene, ci ha dato la sensazione che sta crescendo come giocatore rispetto a inizio luglio. Non posso che parlare benissimo di lui, anche domani Ricci che nelle nostre teste è titolare va in panchina con un Linetty così. Per Adopo è una situazione un po’ così: dopo il Milan poteva trovare continuità, ha margini di miglioramento enormi, è un peccato che sia in scadenza, posso dire solo questo”.
L’allenatore croato ha poi commentato il rapporto con la proprietà: “Dobbiamo concentrarci bene su queste 13 partite, io resto dell’idea che abbiamo fatto cose bellissime. Si possono fare cose ancora migliori, ma abbiamo fatto tanto. Possiamo far crescere i ragazzi e poi si vede. Lo definirei un rapporto normale, professionale. Adesso è inutile parlare troppo. Lui mi ha detto che eravamo in grandissima difficoltà un anno e mezzo fa, ora che respiriamo. Secondo lui si è fatto globalmente un grandissimo lavoro, che ha portato la società a un livello economico migliore. Voglio che noi siamo veramente concentrati su tredici partite, sul fare bene. Penso che possiamo crescere ulteriormente, alzare il livello di squadra e fare bene. Poi il resto si vedrà”.