Torino, Baselli e Zappacosta in coro: “Grinta e carattere, tutto merito di Mihajlovic”
Quattordici punti in classifica, due sole lunghezze da Roma e Milan seconde. Nell’ottimo momento del Torino di Sinisa Mihajlovic tra i più positivi anche Daniele Baselli e Davide Zappaccosta. I due calciatori, intervenuti quest’oggi in conferenza stampa in vista dell’importante match di domani contro la Lazio, hanno parlato del momento personale e dei segreti granata.
“Ho lavorato duro, Mihajlovic mi ha fatto capire che per giocare non basta soltanto avere i piedi buoni – ha esordito Baselli – Serve avere carisma e mettere in campo più cattiveria. Questo non vale solo per me, ma per tutta la squadra. E’ un aspetto che probabilmente negli anni scorsi, quando sembravamo tutti più timidi, ci mancava un po’. La nostra classifica? Ci rende orgogliosi ed è la più chiara dimostrazione di come il lavoro paghi sempre. Al Toro c’è una sana, quando si segna esultiamo tutti insieme e non capita in tutte le squadre”. Chiusura sugli obiettivi personali: “Gol? Non ho un obiettivo preciso – ha concluso il centrocampista classe ’92 -, non mi interessa segnare, mi importa che vinca la mia squadra. Nazionale? Al momento non ci penso, poi se arriverà una chiamata sarò molto contento”.
Sulla stessa scia Zappacosta: “Il nostro allenatore ha fatto capire a tutti quanti che l’aspetto caratteriale è fondamentale – ha detto il difensore ex Atalanta -, adesso bisogna continuare su questa strada per raggiungere traguardi importanti. In campo con cattiveria? Tutto merito di Mihajlovic, rispetto alla scorsa stagione cono cambiate molte cose. Quest’anno siamo molto più consapevoli dei nostri mezzi, ma dobbiamo sempre rimanere umili per arrivare in alto”. Poi anche una battuta sulle tante voci di mercato di questa estate: “Si è parlato tanto, ma io non mi sono mai sentito lontano da Torino – ha chiarito Zappacosta -. Anzi, Mihajlovic mi ha sempre fatto sentire parte di questo gruppo e adesso sono contento della fiducia che mi sta dando. L’obiettivo è continuare così perchè qui non esistono titolari e riserve, bisogna sempre dimostrare di meritare il di andare il campo”