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Toni e un rapporto speciale con Guardiola: “Era già un allenatore in campo, umiltà spropositata. Derby di Manchester? Tiferò per lui”

Il presente narra di un attuale ruolo da dirigente ricoperto all’Hellas Verona, ma il passato, ovviamente, non si può mai scordare. Gol su gol, titoli di capocannoniere di Serie A e B, Scarpa d’oro e titolo di campione di Germania e campione del mondo in bacheca. Una carriera, quella di Luca Toni, spesa per un lasso di tempo anche a fianco di quel Pep Guardiola divenuto, negli anni, uno dei migliori allenatori al mondo: una parentesi insieme a Brescia per un bel legame creatosi che, anche a distanza di anni, è rimasto intatto. Alla vigilia del derby di Manchester, primo nella storia per Pep nella supersfida contro Mou, Toni ha voluto ricordare a “La Gazzetta dello Sport” i momenti vissuti al fianco dell’ex allenatore e calciatore del Barcellona, parlando anche della tappa comune spesa a Monaco e del big match di Premier di domani.

Guardiola era un giocatore fantastico e già un allenatore in campo – spiega Toni – Prima di tutto però un compagno di un’umiltà spropositata, arrivava da uomo simbolo e capitano del Barcellona e si mise subito al nostro servizio. Altro che vip, pareva davvero l’ultimo arrivato. Si vedeva che in campo già capiva e seguiva i movimenti, che amava il possesso palla di cui poi farà il suo credo calcistico. Lui è uno che ce l’ha fatta: ha avuto la sua idea, l’ha seguita e l’ha portato a vincere ovunque. Si è tolto tante soddisfazione perché è un top”.

Da Brescia all’esperienza al Bayern: “Lo andavo sempre a trovare e gli dicevo: “Meno male sei arrivato ora qui, che con la storia del falso nove sarei stato rovinato!”. Pep rispondeva che, con lui, chi segna gioca anche se è grande e grosso…E io controreplicavo che con Messi è tutto più facile… In ogni caso al Bayern Guardiola si è arricchito come tecnico e persona. Ha vinto in Spagna e Germania, ora è in Inghilterra e poi gli toccherà l’Italia: solo che dovrà ridursi lo stipendio o far vendere qualche monumento alla città in cui si deciderà ad andare…”.

Chiusura, infine, sul derby di Manchester: “Mentalmente sarà una partita tosta, sentita. Si scontrano due dei migliori tecnici al mondo. Avranno studiato benissimo ogni mossa e lo spettacolo sarà bello in panchina, in campo, ovunque. Il City punterà sul possesso, anche se Guardiola è arrivato da poco, Mourinho sarà subito più pratico. Sarà una bella partita da vedere, e un po’ la vedrò pure io, decisa dagli episodi. Con Mourinho ho solo fatto quattro chiacchiere, lo stimo perché lo stimano i suoi giocatori. Con Pep ho un rapporto confidenziale e ovviamente tiferò per lui. L’ho sentito anche prima che firmasse per il City, gli ho annunciato che lo andrò a trovare. Sto studiando da direttore e voglio conoscere l’organizzazione del club, voglio imparare da quelli buoni”.