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La Juventus rifiutata 5 anni fa e i “problemi” con Messi in allenamento: chi è Todibo

Pop Smoke e un match analyst personale: alla scoperta di Todibo

Todibo ha dichiarato la sua volontà di giocare per la Juventus e il club bianconero è al lavoro per portarlo a disposizione di Thiago Motta. Un arrivo a Torino che potrebbe essere ritardato di 5 anni per via della chiamata nel 2019 del Barcellona, ma ora il francese è pronto ad approdare in bianconero. 

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Il periodo no al Barcellona e la rinascita in Ligue 1

Una decisione quella di approdare al Barcellona che non ha portato i risultati sperati. Arriva come sostituto di Pique, Todibo non è mai riuscito a trovare spazio in campo. Non solo, le barriera linguistica ha reso il suo inserimento nel gruppo ancora più complicato. “L’unica persona che parlava con me era Abidal, ha rivelato una volta lasciata la Spagna il difensore. 

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In allenamento poi, il livello era alto, forse troppo per un ragazzo di 20 anni catapultato in uno dei club migliori al mondo. In più c’era Messi. Non si poteva andare in contrasto con l’argentino in allenamento, per non rischiare di infortunarlo. Tutte situazioni che hanno complicato ancora di più il suo adattamento. 

Poi arriva il prestito allo Schalke 04, nel pieno della pandemia di Covid. In 6 mesi il francese lavora sodo e migliora molto soprattutto dal punto di vista difensivo. “Nella mia testa è tutto più chiaro ora, ho imparato nuove tecniche per difendere, soprattutto nelle situazioni di calcio d’angolo e contropiede”, ha dichiarato dopo il suo periodo in Bundesliga. 

Il passaggio in Ligue 1 poi gli ha permesso di fare il definitivo salto di carriera. In francia ha trovato il minutaggio necessario per mettersi in mostra e i primi interessamenti non sono tardati ad arrivare. Fino ad arrivare alla chiamata della Juventus, quasi scontata da accettare per uno che ha avuto come idolo da bambino Andrea Pirlo. 5 anni dopo, Todibo potrebbe essere bianconero. 

 

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Gli inizi da mediano e quella decisione presa al Tolosa

I primi passi da calciatore professionista Todibo li fa come mediano. E così rimane per tutta la trafila della giovanili fino al debutto tra i professionisti quando entra come difensore centrale. Merito di Alain Casanova che dopo un’amichevole estiva contro l’Ajaccio gli chiede: “Te la senti di giocare difensore?”. Todibo ha risposto: “Se mi schieri lì ci giocherò ma non voglio diventare un difensore”. L’allenatore poi lo ha messo davanti a una scelta: Dipende da te, devi decidere se vuoi giocare da mediano tutta la stagione nelle giovanili oppure da difensore centrale con i professionisiti”. La risposta di Todibo fu scontata. 

 

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Videogiochi e Pop Smoke: chi è Todibo fuori dal campo

Come se definirebbe Todibo fuori dal campo? Un ragazzo normale, amichevole e tranquillo. Oltre al pallone ha pochi interessi e sfizi. “Tendo a stare a casa. Mi sento molto a mio agio, mi rilasso. Gioco ai videogiochi, in particolare a Call of Duty, FIFA, UFC. Un po’ ogni giorno, mi diverto”, ha rivelato il francese.

Non solo però perché Todibo è anche molto meticoloso con sé stesso. Si riguarda tutte le partite. A volte gli interessa solo il suo filmato e a volte guardo l’intera partita. Il tutto con il continuo supporto di un match analyst personale

 

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Todibo però non è superstizioso. L’unico rito pre partita è ascoltare la musica per motivarsi, una in particolare. Invincible di Pop Smoke. Prima di scendere in campo si ripete sempre la stessa frase: “Lo dico, mi sento invincibile”, una citazione del testo della canzone. “Mi piace l’idea di sentirmi invincibile. Sentire che non c’è niente che possa toccarmi. Mi piace questa frase perché quando la ascolto mi eccita. Mi mette sulla strada giusta. Quando sento questa frase vuol dire che non c’è nessun attaccante che passerà, perché mi sento invincibile”, ha spiegato. Dopo Bremer, potrebbe esserci un altro difensore della Juventus difficile da superare.