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Tare e il progetto Lazio: “Da Immobile a Inzaghi, tutti qui a lungo”

Più incertezza, ma anche il solito lavoro a fari spenti per trovare nuovi talenti low cost. Per Igli Tare, intervistato a Il calciomercato che verrà su Sky Sport (la puntata andrà in replica alle 17.30 e alle 21.00), il prossimo sarà un mercato “povero in cui un cambierà molto per tutti”. “Eventi simili succedono una volta nella vita e dovremo adeguarci con tanta fantasia”, dice. Prima servirà anche un po’ di chiarezza “per capire come pianificare il presente e il futuro”.


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Il direttore sportivo della Lazio ha passato “i tre mesi più belli” della sua vita dedicandosi finalmente a moglie e figli, ha sofferto “perché non si capiva l’evoluzione del virus” e ora si gode “il graduale ritorno alla quotidianità”. Che significa anche trattative: “Noi non abbiamo bisogno di vendere in questo momento. Per i giocatori di prima fascia il prezzo non si abbasserà, diverso sarà per quei calciatori di fascia medio-bassa. Tante società faranno le loro valutazioni in base a come si evolverà il mercato, c’è tanta incertezza. Per tanti non sarà il calciomercato che speravano, ma allo stesso tempo ci sono i presupposti per lavorare con idee chiare”. E regalare ai tifosi nuove intuizioni: “Mi ammazzo prima di dirvi un nome”, scherza.

Prestiti e rinnovi: "Tutto già stabilito"

La Lazio, senza prestiti in entrata, avrà meno problemi alla scadenza del 30 giugno: “Non siamo una società che fa questo tipo di operazioni, vogliamo giocatori di proprietà. In una situazione del genere avremmo avuto difficoltà. Per quanto riguarda i giocatori dati in prestito, tranne Durmisi che ha concluso il campionato francese, abbiamo dato la deroga ai club per farli restare fino al termine della stagione”. Altro capitolo importante i rinnovi. Anche qui Tare non fa nomi: “La priorità era capire la data di inizio del campionato e in base a quella programmare il resto. Adesso, passo dopo passo, cercheremo di risolvere ogni situazione in essere, in particolare i contratti che vogliamo rinnovare. In futuro ogni problematica verrà risolta”.


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Milinkovic Savic e Immobile

Arrivato nel 2015, Milinkovic Savic oggi è un top player che interessa a tante big. Con la Lazio c’è un patto: “Il rapporto tra Milinkovic Savic e la piazza è molto forte, non morirà mai. Ogni situazione, come promesso, sarà valutata al momento opportuno e nel bene di entrambe le parti. Se ci sarà una possibilità che accontenti società e giocatore verrà presa in considerazione, altrimenti saremo felici di vederlo ancora con noi. Quanto vale? Io non sono bravo con i numeri, so solo che è un giocatore di prima fascia”. Come Immobile, capocannoniere della Serie A: “Il Napoli non ce lo ha mai chiesto. Immobile è la Lazio e la Lazio Immobile, mi auguro rimarrà qui per tanti anni”.


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Inzaghi e il legame con la piazza

Neanche la Champions League cambierà il modus operandi biancoceleste: “La qualità dei giocatori per me non è una questione economica, conta se le loro caratteristiche sono utili per la squadra. L’esempio lampante è Caicedo, arrivato per le sue qualità a un costo molto basso. Fin dall’inizio eravamo convinti che, alla lunga, sarebbe diventato un grande colpo. Non è che se raggiungiamo un obiettivo facciamo spese folli, devono avere un senso. Vogliamo una squadra competitiva che possa giocare su due o tre fronti”. Grande forza è in un gruppo cambiato negli ultimi anni in pochissimi elementi: “Ho un legame molto forte con questo gruppo che nei momenti di difficoltà ha dimostrato di essere molto responsabile. Insieme a Inzaghi e il suo staff abbiamo dato vita a una creatura unica che speriamo duri a lungo. È impossibile, eppure mi piacerebbe finissero tutti la carriera alla Lazio. Ho sempre sognato questa unione tra città, tifosi, squadra e società. Ora l’obiettivo è fare meno errori possibile e cercare addirittura di migliorare”. Grandi meriti anche a Simone Inzaghi: “Per noi è una priorità prolungare la sua permanenza a Roma. Il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti e lui rappresenta la storia di questa società: è qui da più di vent’anni e nessuno sente questa maglia addosso più di lui”.


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I colpi in entrata e la ripartenza

Igli Tare, da sempre, lavora senza pressioni: “Vivere a Roma è molto difficile. Io sono molto riservato e cerco di lavorare con serenità. Nel calciomercato ci sono tanti imprevisti e a volte mi spavento: alcuni nomi li conosco soltanto io e il giorno dopo me li ritrovo sui giornali. C’è una sorta di caccia alla strega”.


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Nei giorni scorsi un nome accostato è stato il difensore Adryelson: “Non lo conosco, sono sincero. Non l’ho mai trattato e non sarà un’opportunità per noi. Valuteremo i reparti dove abbiamo più necessità e insieme all’allenatore faremo le mosse giuste. A breve verrà annunciato Escalante dall’Eibar che è un giocatore con l’esperienza e le caratteristiche giuste per la nostra squadra. Adesso però è pericoloso parlare di calciomercato, abbiamo un finale di campionato dove ci giochiamo la storia e serve massima concentrazione. Finché le trattative non si apriranno cercheremo fino all’ultimo istante di raggiungere quel sogno per cui abbiamo lavorato tanto”. E a cui la Lazio non smette di credere: “La ripartenza è un punto interrogativo, io mi auguro di riprendere da dove avevamo concluso. Ci saranno delle difficoltà e dal 24 giugno nessuna squadra avvantaggiata. Si diceva lo fossimo noi perché non avevamo le coppe, ora non più. Giocando ogni tre giorni conteranno mentalità ed entusiasmo, ma anche far ruotare bene la rosa”.

L’incontro con Giroud

A gennaio Tare è volato fino a Londra per tentare il colpo Giroud. Alla fine il francese ha rinnovato con il Chelsea: “Non l’ho nascosto prima e non lo nascondo ora. Negli ultimi giorni di mercato abbiamo cercato fino in fondo di portare Giroud a Roma. Ha 33 anni, ma è ancora integro ed è un giocatore forte, di grande esperienza internazionale. Sarebbe stato un grande acquisto. Ho avuto modo di conoscerlo da vicino, è stato un incontro piacevole in cui ho scoperto una grande persona, un professionista con enormi motivazioni. La sua priorità, tuttavia, era la permanenza a Londra dove la famiglia vive da anni. Sapevo sarebbe stato una possibilità per l’estate, ma anche che – se ci fosse stato uno spiraglio – sarebbe rimasto al Chelsea”.


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Dal legame con la Salernitana ai contatti con il Milan

Da anni la Lazio, attraverso Lotito, ha sviluppato una sinergia di mercato con la Salernitana: “Nutro grande simpatia per Salerno e la Salernitana. Lo scorso anno sono stato al play-out contro il Venezia e mi è piaciuto l’entusiasmo. Per noi è un legame importante: mandare un giovane in una piazza così esigente ci permette di capire se il giocatore è pronto o meno a confrontarsi con le pressioni di una squadra come la Lazio. Allo stesso tempo vogliamo dare la possibilità alla Salernitana di tornare in Serie A perché la merita”.


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Intanto qualcuno ha provato a rompere l’idillio laziale: “C’è stato un contatto con il Milan lo scorso anno, anche per un fatto di simpatia. Da bambino sono cresciuto nel mito dei rossoneri di Gullit, Van Basten, Rijkaard, Inzaghi, Ancelotti e Maldini. Quando arrivi al momento di fare una scelta però pensi alla Lazio che per me è fondamentale, io mi sento laziale. Il mio rapporto va oltre l’aspetto professionale e diventa ancora più forte vedendo i frutti di un lavoro portato avanti negli anni”.