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“Tanti auguri, calcio!”: né guardalinee né corner, 158 anni fa le prime regole del gioco

E’ stato un lungo, lunghissimo percorso, che ci ha portato a vivere il calcio com’è adesso. Un cammino impervio, che ha saputo evolversi ed essere al passo con le esigenze di ogni tipo che gravitano attorno a questo sport. Tutto è cominciato esattamente 158 anni fa, il 24 ottobre 1858.

Questa data, storica, è il giorno in cui vennero trascritte quelle che sono state riconosciute come le prime vere regole del gioco del calcio. A crearle, un club, lo Sheffield United, nelle persone dei due fondatori, Creswick e Prest, che seppero raccogliere gli spunti offerti negli anni precedenti e tradurre le necessità di un codice comportamentale. Prima delle Sheffield Rules, infatti, il calcio era inteso in modo profondamente diverso. Svariate testimonianze, infatti, riportano che la durata media di una partita poteva giungere anche a tre giorni. Inoltre, il gioco era profondamente violento ed erano frequenti gravi ferite nel corso di una sfida. In qualche caso, poteva scapparci anche il morto.

Creswick e Prest, dunque, cercarono di indirizzare il loro sistema di norme verso un modello più sportivo. Era, tuttavia, ancora troppo forte l’influenza del rugby, altro sport nato proprio in quel periodo. Infatti, la prima versione del calcio prevedeva un uso regolare delle mani, sia nel toccare la palla sia nell’ostacolare l’avversario! Era consentito il fair catch, una giocata tipica del football americano, ed era permesso spingere con le mani gli avversari. Il pallone poteva essere toccato con le mani, ma senza essere trattenuto. L’utilizzo degli arti anteriori, comunque, verrà interdetto cinque anni dopo. Vietati fin da allora, invece, calci e sgambetti.

La rimessa laterale esisteva, ma non il calcio d’angolo, che verrà introdotto soltanto nel 1868. Non era consentito il gol direttamente dalla rimessa, come adesso, ma non era possibile nemmeno segnare da calcio di punizione. In ultimo, per distinguere le due formazioni non si utilizzavano le magliette, bensì dei cappelli in flanella, che dovevano essere rossi e blu, con un colore per squadra.

E il campo? Immaginatelo senza linee, con soltanto un cerchio al centro, per stabilire le distanze da adottare nel calcio d’inizio. La linea mediana, le aree di rigore, l’area piccola compariranno soltanto ad inizio Novecento. Pochi anni prima, invece, vennero introdotte la durata della partita, la dimensione del campo e la composizione delle squadre, che sono tuttora in vigore. Nello stesso periodo nasceranno il calcio di rigore e il fuorigioco, in una versione ammorbidita rispetto a quella attuale: all’epoca, era fuorigioco solo se tra il calciatore in possesso e la porta avversaria c’erano meno di tre giocatori dell’altra squadra. In un contesto in cui, peraltro, i guardalinee non esistevano. Molto più semplice, un tempo, ma a noi piace anche così. Difficile, da giocare e da interpretare, ma è pur sempre un gioco meraviglioso. Tanti auguri, allora, al calcio.