Venezia, Tacopina punta in alto: “Sogno il Venezia in A ed in Europa”
Joe Tacopina è ormai un volto noto del calcio italiano: dopo aver riportato in Serie A il Bologna, la doppia promozione col Venezia dalla D alla B. E non intende fermarsi, come dichiarato in un’intervista rilasciata a Tuttosport: “Il futuro a lungo termine è sicuramente quello di portare il Venezia al top”. E con “top”, Tacopina intende veramente in alto: “Siamo ambiziosi – ha continuato l’italo-statunitense -, io punto a portare il Venezia al massimo livello della serie A. Quando ho preso questa società e ho iniziato il percorso con il ds Perinetti e poi con Inzaghi avevo le idee molto chiare su dove saremmo dovuti andare e come cercare di raggiungere il traguardo. La mia è una proiezione ovviamente a medio e lungo termine. Vogliamo avere una grande impatto nel mondo del calcio italiano e quindi io immagino anche un Venezia che possa competere in Europa”. Grandi progetti e, allo stesso tempo, grandi investimenti: Tacopina sta lavorando alla costruzione di uno stadio da 25mila posti: “Sono certo che noi costruiremo lo stadio. La mia speranza è di vederci giocare il Venezia nel giro di due anni mezzo. Tutto il team che lavora perché ciò avvenga sta lavorando sodo. La Juventus è uno degli esempi più eclatanti in Italia di quanto possa aiutare sotto tutti i punti di vista poter disporre di un impianto di proprietà. Inoltre, il fatto che noi stiamo lavorando per questo progetto la dice lunga sul come intendiamo consolidare la realtà del Venezia. Non dimentichiamo che la nostra città è tra le primissime in tutto il mondo per popolarità e questo deve essere un impulso per cercare risorse e partner che decidano di sposare il nostro progetto”. Nel frattempo, Tacopina si gode Pippo Inzaghi: “Pippo mi piace molto, è un ex attaccante: lui allena nella stessa maniera in cui giocava. Grande intensità, lui lavora e pensa al calcio 24 ore al giorno. L’ho scelto perché nel calcio è stato un vincente e quindi è in grado di trasmettere questa mentalità vincente. Nello sport conta molto l’aspetto fisico, certo, ma tantissimo anche l’approccio. Sono contento della mia scelta ed è anche una bella persona. Basta vedere certi suoi allenamenti per capire quanto chieda ai ragazzi in settimana per essere poi pronti per la partita”. E chissà che Superpippo non sia l’allenatore giusto per puntare all’impresa del “triplo salto” dalla Serie D alla Serie A. D’altronde, nelle ultime stagioni, molte squadre sono riuscite a raggiungere la Serie A dopo una sola stagione di B: “Ovviamente, mi auguro che possa succedere anche a noi – ha commentato Tacopina -. Ma so anche che non sarà facile. Più che serie B io questa, come dice Inzaghi la chiamerei A2. Ci sono squadre come Parma, Frosinone, Pescara, Palermo, Bari e tante altre che per storia e non solo hanno l’ambizione di chiudere ai primi tre posti la loro stagione. Non sarà facile, nessun club da 57 anni a questa parte era mai riuscito a salire dalla serie D alla serie B con due promozioni di fila per cui è chiaro che non sarà facile. Se dovessimo farcela sarebbe la prima volta nella storia del calcio italiano che una società passa dalla serie D alla serie A grazie a tre promozioni di fila. Io amo vincere, ho ottenuto tre promozione consecutive: col Bologna e poi due consecutive qui. Sarà molto difficile ma siamo pronti eventualmente a provarci un’altra volta: sono soddisfatto della squadra che abbiamo allestito”. Tacopina ha parlato anche del suo rapporto con la città di Venezia, alla quale sta regalando un sogno: “Questo è il mio terzo club: vicepresidente della Roma, poi il Bologna e ora il Venezia come presidente. E’ davvero difficile per me riuscire a descrivere le sensazioni che io ho provato quando noi eravamo a festeggiare sul Grande Canale in gondola per la vittoria della Coppa Italia e della promozione nel campionato cadetto. Tutte quelle bandiere ai lati e la gente che riempiva i ponti e le banchine. Mi è sembrato di vivere un sogno. Il grande romanziere inglese Charles Dickens diceva che Venezia rappresenta il sogno italiano e ho capito perché. Per noi è un onore essere il club di calcio di questa città così unica e che quando la vedi ti proietta in un mondo tutto suo e così particolare”.