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Svizzera, Shaqiri: “Amo l’Italia, ci tornerei. I tifosi dell’Inter sono stati fantastici, li ho adorati”

Svizzera-Polonia aprirà gli ottavi di finale di Euro 2016. Tra i protagonisti della partita in programma questo pomeriggio il più atteso è Robert Lewandowski, ancora a secco in questo Europeo. Non ci scordiamo di qualcuno? Nella rosa della Svizzera c’è un giocatore che in quanto a tecnica sa il fatto suo e che ha assaggiato il nostro calcio, Xherdan Shaqiri. Il “folletto” svizzero-kosovaro ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport:

“Ci tocca la Polonia di Lewandowski? L’avevo detto l’altra sera dopo la gara pareggiata contro la Francia: vanno bene tutte, perché chi è ambizioso e vuole andare avanti non deve avere paura di nessuno. Per noi essere arrivati qui è un risultato storico, ma vogliamo sempre andare oltre. La Polonia è un top team, fra i più forti d’Europa: lo ha dimostrato negli ultimi anni, nelle qualificazioni, adesso. Hanno giocatori forti come Lewa, Milik e anche Krychowiak. E oltretutto sanno difendere molto bene. Però noi quando riusciamo a giocare palla a terra siamo fra le squadre migliori. Abbiamo grande fiducia, e anche ottimi giocatori”.

Lewandowski potrebbe sbloccarsi proprio contro la Svizzera: “Questo è un torneo difficile ma lui è lui: un top player. Una delle sue migliori caratteristiche è quella di lavorare per la squadra, quindi a volte si trova lontano dalla porta. Non c’è solo Lewa, ma io e lui ci conosciamo, dai tempi del Bayern. Robert va temuto più di tutti: non ha ancora segnato, ma in ogni secondo ti può far male”. Inevitabile parlare dell’Inter: “Io adoro l’Italia, ci tornerei: Milano, bella vita, il calcio. Magari in futuro tornerò a giocare da voi. Ma non ora, non ora. Inter? Mi ricordo i fantastici tifosi. Indimenticabile come mi accolsero all’aeroporto, come mi sostenevano durante le partite allo stadio. Li ho adorati, sono stati davvero fantastici. Se sento qualche ex compagno? No, nessuno. Ma ricordo con grande simpatia Nagatomo“.

Mancini? Nessuna lite: “Non ho mai avuto alcun problema con lui. Però è chiaro che non potevo stare a guardare le partite. All’inizio giocavo, poi sono finito in panchina. Ho sempre rispettato le sue scelte, ma spesso le cambiava, un po’ troppo. Ha detto che io e Mateo Kovacic ce ne siamo dovuti andare per colpa del fairplay finanziario, giusto? E cosa posso aggiungere. Resta il fatto che sono fiero del mio percorso professionale, Basilea, Bayern Monaco, l’Inter… Stoke City? La Premier è divertente, appassionante. In questa stagione ho segnato 3 gol e fatto 6 assist. E lì gioco ogni settimana. Penso a Kovacic: per carità, è andato al Real Madrid e ha vinto la Champions, ma lui ha bisogno di una squadra più piccola: deve andare in campo ogni settimana, deve giocare e non finire in panchina”.

In chiusura d’intervista Shaqiri parla di Breel Embolo e degli “azzurri”: “Embolo è veramente forte, ma forse ancora troppo giovane per la serie A. Nazionale italiana? Una squadra organizzata, una grande difesa. Il mio giocatore preferito? Giaccherini: imprevedibile, fa anche gol”.