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Suso e Mertens: piccole spalle, grandi sogni

Il sapore di grande sfida lo si percepisce solo scorrendo l’elenco delle partite della ventunesima di A. Milan-Napoli, profumo di Champions. In italiano, “campioni”: termine di cui a volte si abusa, altre invece si è restii nell’apostrofare talenti in esplosione e/o già affermati. Meglio inglesizzarlo: top players. Suso e Mertens lo sono?

Giocatori di punta sicuramente, col napoletano che punta lo è diventato per davvero, mente il rossonero è, al momento, il talento offensivo più luminoso del Milan. Uno contro l’altro, sabato sera, classe e gol per puntare al terzo posto. Che è lì a cinque punti per il Milan, obiettivo forse utopico ad inizio stagione, concretamente raggiungibile ora. Con Suso come top player? Diciamolo, dai, campione. Sottovalutato a Liverpool, rinato a Milano, grazie al Genoa. Reds, rossoblu, rossoneri: colore per descrivere la sua storia…rosso. Come la Roja, che si studia Suso e potrebbe, presto, convocarlo.

E a quel terzo posto, per ora, c’è il Napoli. Mertens-dipendente? Nell’ultimo mese, sì: tripletta a Cagliari, poker col Torino, un gol a Fiorentina e Pescara. Con la Sampdoria, in casa, si è preso una pausa. Ogni tanto, anche i campioni riposano. E lui, campione, lo è: altro che “falso nueve”, Dries è un vero centravanti. Non avrà la stazza di Pavoletti o Milik, o il sinistro di Gabbiadini, però al centro dell’attacco c’è lui. Folletto belga esploso definitivamente con Sarri: folle intuizione o concreto colpo di genio? Una cosa è certa: sulle sue (piccole) spalle c’è tutto il peso del terzo posto. Piccole spalle, grandi sogni. Col Milan che, su quelle di Suso, lo insegue, mentre il Napoli si affida a quelle di Mertens per mantenerlo. Top player(s)? No, campioni. Suso-Mertens, lo siete?