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Suso-Callejon, due ali e un destino incrociato

La solitudine dell’ala destra, si diceva una volta. Ora non più. Un’espressione, come tante altre, caduta in disuso.

Soprattutto in un calcio in cui gli spazi si sono ristretti e l’intensità è aumentata. Non c’è più tempo e luogo per le ali lontane del gioco, solitarie, in attesa di un lancio o di un’imbeccata. Lo sanno bene Suso e Callejon, due ali destre, appunto.

Molto distanti per caratteristiche, eppure molto vicine nell’ultima estate di mercato. Due destini incrociati. Le voci su possibili partenze, addirittura su uno scambio, si sono rincorse come solitamente fanno i terzini avversari con loro due.

Sguscianti, imprevedibili, anche se in modo diverso.

Suso ama accentrarsi, farsi dare il pallone e pettinarlo con il suo sinistro educato e preciso, in attesa della finta giusta o del tiro risolutore. Callejon parte alle spalle dei difensori avversari e li mette in crisi con tagli perfetti senza palla che lo portano spesso al gol o all’assist vincente.

Due modi diversi di interpretare il ruolo di esterno destro. E in Napoli-Milan saranno ancora protagonisti, malgrado le prime pagine siano tutte per il ritorno 2.0 di Higuain al “San Paolo” o per la sfida di Ancelotti al suo passato milanista, colmo di trofei e ricordi indelebili.

E tutti e due, Suso e Callejon, con la stessa maglia, non invertita, né diversa, saranno lì. Pronti ad esser protagonisti mentre il mondo ne attende altri.

Anche in questo i due spagnoli sono legati a doppio filo. Entrambi rincorrono da qualche anno il posto in Nazionale, in una “Roja” non più spumeggiante come nell’era del doppio europeo vinto, con in mezzo un Mondiale.

Tanta roba, certo. Ma anche pochi esterni destri prodotti negli ultimissimi anni. Tant’è vero che lì, spesso, con la Spagna ci gioca qualcuno adattato al ruolo.

E loro due, Suso e Callejon, tra i pretendenti più accreditati, sono stati sostanzialmente ai margini delle scelte nelle ultime stagioni. Poche convocazioni e nessuna in una manifestazione internazionale.

E nel film della loro carriera sono entrambi ben abituati a recitare un ruolo. Sono quelli che partono sotto traccia, a fari appena appena accesi, da comparse, e poi si prendono la scena.

Diventano insostituibili.

E nel nuovo Napoli in cui molti dicevano ci sarebbe stato spazio per altre soluzioni, pian piano Callejon si sta confermando una certezza assoluta sulla destra.

Ancelotti, come tutti i suoi predecessori, ne apprezza l’abnegazione e l’intelligenza tattica. E il numero 7 del Napoli ha ripagato alla prima giornata con un assist d’oro per Milik. Suso invece non ha ancora iniziato il suo campionato, ma sa che Gattuso ripunta forte su di lui.

Sarà l’uomo ideale per imbeccare “El Pipita” nel corso dell’anno. Ancora una volta è pronto a prendersi il Milan, in un’annata in cui, ancora una volto, molto è cambiato dalle parti di Milanello.

Si dice che il destino assomigli all’ordito di un telaio. E con Suso e Callejon sembra essere davvero così. Il destino, a volte, gioca sulla fascia destra.