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Suso: “Basta prestiti, il mio desiderio è rimanere nel Milan. Modelli? Messi, un fenomeno”

“Riscatto” è la parola che va più di moda in casa Milan. Dopo le ultime stagioni difficili un po’ tutti i giocatori rossoneri vogliono voltare pagina e tra di loro c’è anche lo spagnolo Suso. In realtà l’ex Liverpool in parte un riscatto lo ha già trovato nel Genoa, dove ha fatto benissimo. Adesso l’obiettivo è confermarsi con i rossoneri:

“Anno della svolta? Me lo auguro” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Sento che quest’anno è diverso perché sono migliorato. Sto lavorando forte, ancora più forte perché capisco che questo può essere il momento decisivo della mia carriera. Anche se siamo all’inizio, mi piace sapere di essere il capocannoniere della squadra, perché mi piace essere importante. Quando sono arrivato nel 2015 non stavo benissimo fisicamente e dovevo ambientarmi, ci stava che Inzaghi mi tenesse un po’ fuori. Quello che non capisco è come mai è successo anche nei primi sei mesi della scorsa stagione. Ne ho parlato con il club e mi è stato risposto che nei miei confronti non c’erano preclusioni, però ho continuato a far panchina. A Mihajlovic non ho mai chiesto nulla, lui non mi ha mai dato  spiegazioni. Mi sono sempre allenato bene, ma non giocavo. Comunque io non sono uno che fa se non gioca, sapevo che sarebbe arrivato il mio momento”.

I sei mesi a Genova hanno restituito un giocatore rigenerato anche nelle motivazioni: “Sono andato al Genoa per dimostrare a tutti, me compreso, che sono all’altezza di vestire la maglia del Milan. Che ho le qualità per farlo. Gasperini è un grandissimo, mi è piaciuto molto. La filosofia di Montella? A lui piace che si giochi il pallone, il possesso palla, e per un club come il Milan è una filosofia importante. Se teniamo la palla fra i piedi, per gli avversari diventa difficile. Lui mi piace perché è molto ‘spagnolo’ in questo”. Suso lancia un messaggio al club: “Il Milan può puntare su di me, perché sono maturato a sufficienza per poterlo dire e mi sono sempre preso le mie responsabilità. Ho sempre detto che voglio questo club, il mio desiderio è restare per fare qualcosa di importante. Basta con i. Sarò molto onesto: alla mia età conta giocare. Se poi posso farlo al Milan, che è un top club, allora è tutto perfetto”.

Lo spagnolo non si è pentito della scelta di lasciare il Liverpool nel gennaio 2015: “Ero in scadenza, e la loro proposta di rinnovo per me non andava bene. Di certo è stato un posto speciale, ci sono arrivato che ero ragazzino, mi sembrava un sogno. Se sono al Milan è grazie a loro, comunque ho fatto la scelta giusta nel venire in Italia. Quello italiano non è un torneo di basso livello. E’ un campionato difficile, specialmente per un attaccante. Il più difficile in Europa. Basta guardare cosa è successo all’Europeo… “. Modelli? “Messi, il fenomeno vero è lui. E’ il giocatore a cui cerco di ispirarmi. Mi piace molto anche Hazard del Chelsea“. Pregi e difetti: “Vedo bene la porta. Magari passo dieci minuti senza toccare palla, ma se mi arriva come e dove dico io, è gol sicuro. Difetti? Devo migliorare nella continuità nell’arco della stessa partita. Imparare a stare sempre nel vivo del gioco”.