Studia all’Università di Amsterdam e sogna con lo Spezia, Djokovic: “Tra laurea e Serie A, vi racconto i miei progetti…”
Dritto…O rovescio? Nessuna delle due, colpo di testa! Ma come è possibile? Corrono veloci immaginazione e…sillogismi. Ma Nole, questa volta, non centra nulla (o quasi…). Djokovic sì, ma Damjan: centrocampista classe ’90 dello Spezia che sabato ha segnato contro la Ternana. Anzi, tanto per dare la definitiva chiave di risoluzione al ‘mistero’, aggiungiamo che ha segnato di testa. Ora tutto torna, tra una battuta e l’altra… “No dai, quelle le lascio a Nole”.
Effetto straniamento riuscito solo in parte, vai con lo smash, Damjan… “Anche io un po’ so giocare a tennis e poi molto spesso mi piace vedere gli slam in tv”. Tifosissimo di Federer e quando non gioca lo svizzero, c’è Nadal…cuore diviso! “Sì, come no! Tifo ovviamente per Nole, è un onore avere il suo stesso cognome e spero un giorno di poterlo conoscere. Anche perché mi hanno detto che è bravo pure coi piedi”. Uno contro uno al Picco a calcio a tennis, almeno non facciamo torto a nessuno. “Vediamo, vediamo…”.
Timido sorriso, non si scompone Djokovic. Introverso, “ma poi mi sciolgo”. Cresciuto a Den Haag da papà serbo e mamma croata. Le giornate scandite dal ritmo costante della pioggia tra i mille parchi verdi e Scheveningen: la spiaggia sul Mare del Nord. Uno spettacolo di quelli veri, che in confronto D’Annunzio… “Tutto bello, io però pensavo solo a giocare a calcio”. Palla in mano e dritto a far gol, per il panismo ci sarà tempo…
Molto cortese, Damjan. Posato, poche parole ma mai una fuori posto. D’altronde facile ironia e prolissità non sono certo sinonimo di intelligenza ed eleganza. Tono di voce basso, comunque molto chiaro che davvero incarna benissimo la soffice quiete della città olandese. E all’Olanda è rimasto molto legato, “perché mia mamma vive ancora a Den Haag ed io oltretutto studio ad Amsterdam…”.
Ah, però! Tennista (scherziamo), calciatore e studente universitario… “E’ un anno ormai che ho intrapreso questo percorso, studio Business & Management. Mi piace moltissimo anche per l’idea di internazionalità che ti trasmette quindi è una cosa che faccio ben volentieri. E’ un corso che dura quattro anni, io credo che ce ne impiegherò un po’ di più ma non c’è problema, l’importante è arrivare alla fine. I primi esami sono andati bene, li ho passati. Ora sto preparando Accountancy vediamo un po’…”. Fuori sede La Spezia-Amsterdam, un po’ come il treno Palermo-Francoforte del grande Lucio Dalla, no? “Diciamo che gli esami meno importanti li possiamo dare per via telematica, mentre per tutti gli altri devo andare ad Amsterdam. Se uno vuole, comunque, il tempo lo trova per fare tutto”. Niente di più vero, tutta una questione di voluntas. Che, troppo spesso, tendiamo per inerzia a trasformare in noluntas mediante qualsiasi scusa possibile. Quattro ore al giorni di studio e via all’allenamento… “Più o meno sì. La mattina sto sui libri, poi alle 15 allenamento e mi rimetto a studiare la sera dopo cena”.
Virtù importante quella del saper ottimizzare il tempo, Damjan. Anche da un punto di vista calcistico: Olanda, Slovacchia, Italia, Romania, Francia, Germania e di nuovo Italia nel mercato di gennaio. “Sono molto felice di essere tornato – rivela ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – perché avevo dentro di me un bellissimo ricordo, tutte città stupende e soprattutto il clima è perfetto. Qualche settimana fa ero in ritiro in Germania in montagna… -10 gradi di giorno e neve costante! A La Spezia mi sono presentato quasi a maniche corte”. Ma guardiamo al futuro… “La Serie A, laurearmi e mangiarmi di nuovo una bella bistecca alla Fiorentina. L’avevo assaggiata a Firenze, la fine del mondo…”. E fine anche del set, uno a zero Djokovic (Damjan) e palla a chi? “A me, di diritto”. E di cognome…