Strefezza: “Sono pronto per il salto di qualità, ma ora penso al Lecce”
Le difficoltà dopo l’addio al Brasile, il Lecce e il futuro: Gabriel Strefezza si racconta
Disteso sul divano, in una sera di metà agosto. Oppure al volante, di ritorno da un pranzo con la sua famiglia, quando l’auto sembra andare da sé e la strada si trascina dietro pensieri, parole e riflessioni. Gabriel Strefezza va immaginato così . Un’estate dopo l’altra, impegnato a fantasticare sui traguardi da raggiungere con il pallone tra i piedi. “Prima dell’inizio di una nuova stagione, mi confronto con mia moglie, Larissa, e stabilisco un obiettivo da centrare . E’ il modo migliore per trovare la giusta determinazione e scendere in campo con la voglia di spaccare” .
Quest’anno, dopo il passaggio dalla SPAL al Lecce, le idee erano chiare: “Voglio segnare 10 gol in campionato”. Detto, (quasi) fatto. Dopo 17 partite, la classifica marcatori dice nove reti per il 24enne brasiliano, secondo soltanto a Lapadula. E pensare che, fino a qualche mese fa, Strefezza faceva l’esterno nel 3-5-2. I gol segnati erano nove, sì, ma nell’arco di ben quattro stagioni.
La fiducia di Corvino
Trasferitosi in Italia a 19 anni per giocare con la Primavera della SPAL, Gabriel si è poi fatto le ossa tra Serie C, B e A con le maglie di Juve Stabia, Cremonese e – appunto – SPAL. Quest’estate ha scelto Lecce per provare un nuovo salto di qualità, convinto da Corvino dopo una lunga trattativa. “Sapevo che i giallorossi mi cercavano e che il direttore parlava con il mio agente – spiega Gabriel ai microfoni di gianlucadimarzio.com –. Un giorno, però, ho ricevuto una chiamata inaspettata. Era il mio procuratore, mi diceva che Corvino voleva conoscermi. Mi ha spiegato i dettagli del suo progetto, l’idea di costruire una grande squadra, il percorso che avrei potuto fare se avessi accettato la sua proposta. Ho fatto bene a fidarmi di lui”.
Acquistato per completare il tridente di Baroni, Strefezza è diventato un bomber (anche) grazie al suo allenatore: “Ha fatto un lavoro fondamentale, avevo tanta voglia di fare gol con continuità e il mister mi ha messo nelle condizioni di riuscirci”.
Gli anni in Brasile
Incubo di tanti difensori nella prima parte di questa stagione, Strefezza è ora nel mirino di numerosi club di Serie A. Qualcuno in Brasile starà facendo un mea culpa, dopo essersi lasciato sfuggire Gabriel, ai tempi del Corinthians, quando ancora giocava terzino destro.
“A 11 anni sono entrato nel settore giovanile del club, uscivo da casa alle 8 e tornavo alle 10 di sera. La mattina andavo a scuola, poi facevo due allenamenti al giorno: prima calcio, poi calcio a cinque. Funzionava così, giocavamo due volte anche durante il weekend. Il sabato undici contro undici, la domenica calcetto”. Poi, la rottura in un momento delicato: “Quando avevo diciotto anni, poco dopo la nascita di mia figlia, ho chiuso il mio rapporto con il Corinthians. Da lì la decisione di cercare fortuna in Italia. Dopo i provini con Palermo e Lazio, è arrivata la chiamata della SPAL”.
E’ stata una rapida ascesa, grazie – soprattutto – alla piccola Manuela: “Oggi ha sette anni e si diverte con Madalena, la sorellina nata poco più di un mese fa. Durante i primi anni in Italia è stata lei a darmi la forza per non mollare e raggiungere i miei obiettivi. Dopo aver lasciato il Brasile, giocare a calcio non era solo un sogno, ma anche un modo per portare il pane a casa e mantenere la mia famiglia. Avevo fretta di arrivare in alto, dovevo concentrarmi per continuare a migliorare, giorno dopo giorno”.
CR7 l’idolo. Ma Mertens…
Perseveranza e determinazione. Gabriel fissa l’obiettivo e non smette di rincorrerlo. Un po’ come l’idolo Ronaldo, che due anni fa gli ha regalato una maglia al termine di Juve-SPAL: “CR7 è un mito, un esempio per tutti. Messi è un fenomeno, ma il Cristiano che conosciamo è frutto di un lavoro impeccabile, minuzioso. E’ da ammirare”.
Quanto allo stile di gioco, però, Strefezza ha poco in comune con il portoghese. “Conosco le mie caratteristiche, per questo seguo tanto Insigne e soprattutto Mertens. Quando Dries ha cominciato a giocare falso nueve, in tv guardavo sempre il Napoli per studiarlo. L’interpretazione del ruolo è stata strepitosa, sarebbe un sogno giocare insieme a lui. Entrambi nasciamo esterni, ma sappiamo accentrarci e fare gol, dialogando di continuo con i compagni. E’ il tipo di calcio che piace a me, quello di Sarri, Dionisi e Simone Inzaghi…”.
Il prossimo obiettivo
Spettacolare e decisivo alla sua terza stagione in B, il classe 1997 si sente pronto per il salto di qualità: “Due anni fa ho giocato in A con la SPAL, non siamo riusciti a salvarci ma sono soddisfatto delle mie prestazioni. Sono cresciuto tanto, credo di poter dire la mia a certi livelli e non vedo l’ora di raggiungere nuovi traguardi. Offerte dalla Serie A? Se si parla di me, significa che sto facendo bene il mio lavoro. Adesso sono concentrato sul presente, la priorità è conquistare la promozione con il Lecce. Poi, magari, riuscirò a crescere con questa squadra”.
All’obiettivo dieci gol manca ormai poco, per Strefezza tornerà presto il momento di provare ad alzare l’asticella. Appuntamento alla prossima estate, Larissa è avvisata: ci sono nuovi obiettivi in vista. E Gabriel non ha intenzione di lasciarseli scappare.