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Strakosha, in Serie A sognando papà: “Ma può diventare anche più forte”. Jupi: “Un vantaggio per la mia Albania Under 21”

Sapere l’italiano è stata la sua forza. “Un punto in più”. Perché quando c’è da scegliere tra Vargic e Strakosha Inzaghi non ha dubbi: “Marchetti out? No problem, col Milan gioca Thomas, conosce la lingua”. Il “chi?” è scontato ma attenzione: “Ha fatto bene, sui 2 gol non aveva colpe…”. Buona la prima, grazie “all’italiano”. Pure la seconda e la terza però: clean sheet contro Empoli e Udinese. Sognando papà: “E’ stato un gran portiere della Nazionale albanese”. Idolo per Thomas, di guantoni in guantoni sulle orme di Foto, oggi preparatore dei portieri dell’Olympiakos: “Vorrei avere la sua personalità, seguirlo è la mia forza”.

E Redi Jupi – allenatore di Strakosha nell’U21 dell’Albania – scherza così su GianlucaDiMarzio.com: “Il padre è un mio amico, avevo già intravisto le qualità di Thomas nell’U19. Allora un giorno, durante una partita, gli ho detto che suo figlio è l’unico portiere forte della famiglia!”. Poi torna serio: “Può diventare più forte del padre ci dice in esclusiva glielo auguro”. Titolarissimo in U21, Strakosha junior: “E a toglierlo non ci penso proprio”. Merito tuo, Redi? Equa divisione delle paternità: “Il merito è di tutte le persone che l’hanno fatto crescere, ma soprattutto della sua dedizione. Della sua tenacia”. Soddisfazioni: “Ha fatto parte di tutte le nostre selezioni giovanili, siamo molto contenti dei suoi progressi”. Dalla Primavera a San Siro, una cavalcata: “Mi sono emozionato, lo era anche lui. Era importante partire bene, tutti conosciamo le sue qualità”. Cieca fiducia: “Thomas farà grandi cose”. Classe ’95, il tempo è pure dalla sua.

Belle parate poi, alcune decisive. Il merito, qui, è anche di Grigioni, uno che da anni allena i numeri uno della Lazio: “Thomas è un portiere sicuro – racconta Jupi – crede nelle proprie capacità. E’ forte coi piedi, mi colpì subito fin dai 16 anni. Ha personalità, sa stare in porta, comunica bene con la difesa”. Quel punto in più di cui parlavamo prima. Difetti? “Qualcuno, certo. Il più grande è stato star fuori dai titolari per un po’. Ora spero che giochi più partite possibili”. Intuibili riferimenti alla Salernitana. Prima parte dall’inizio, poi Terracciano lo scavalca. Presenze: 11. Gol subiti: 16. Esperienza no, ma comunque formativa. Con un occhio alla Nazionale (17 presnze ndr): “Per noi è un gran vantaggio averlo in squadra, sa giocare coi piedi e gli chiedo di farlo. Così possiamo impostare da dietro. Lavora molto bene col nostro preparatore dei portieri, Ardit Bozo”. Inzaghi lo conosceva e ci ha puntato, sicuro delle sue capacità: “I due sono stati insieme anche in Primavera, ha fiducia in lui e fa bene”. Discorso simile per Tare: “Anche lui gli ha dato una mano”. Pure con l’italiano (grazie d’obbligo). E ora Strakosha para e fa felice Inzaghi. Silenzioso, ma decisivo. Sognando papà