Frosinone, Stirpe: “Serata molto amara, che però bisogna accettare”
Le parole del presidente giallazzurro dopo la sconfitta contro l’Udinese
Finisce 0-0 la sfida tra Frosinone e Udinese, andata in scena allo stadio Benito Stirpe e valevole per l’ultima giornata di Serie A. Nel post partita, Maurizio Stirpe ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport.
Frosinone-Udinese, l’intervista post partita di Stirpe
È la sofferenza più grande nei 21 anni di presidenza di Stirpe? “Sicuramente questa era la partita più importante del Frosinone nella sua storia. Purtroppo non siamo stati bravi a capitalizzare le tante occasioni che ci sono capitate e come spesso succede nel campo, se non fai bene tutte le cose che devi fare, alla fine vieni punito. Ci sta, il calcio è questo, lo conosciamo bene. Sappiamo bene le gioie e anche le delusioni che riesce a dispensare e questa sera è veramente una serata molto amara, che però bisogna accettare“.
Stirpe ha poi commentato la reazione rabbiosa dei tifosi nei confronti dei giocatori a fine partita: “Mi dispiace soprattutto per i ragazzi, perché probabilmente avrebbero meritato una maggior fortuna, però ai tifosi non posso dire niente. I tifosi sono sempre i proprietari del club, quindi come sono belli i momenti in cui dispensano tanti complimenti, è anche giusto saper accettare le critiche. Noi se siamo dei professionisti dobbiamo esserlo fino alla fine“.
Forse il Frosinone è già pronto ad affrontare la Serie B 2024-25: “Sicuramente noi sapevamo che nella nostra vicenda sportiva ci sarebbe potuta essere anche la retrocessione, per cui abbiamo sempre lavorato, ritengo, con metodo, con oculatezza. Per cui sicuramente non ci faremo prendere impreparati dalla Serie B. Sicuramente ci vorrà qualche settimana per metabolizzare quest’esito, che proprio per la modalità di com’è maturato ritengo che sia ancora più amaro di quanto già non sarebbe stato anche se fosse avvenuto con altre modalità. Per cui sicuramente ripartiremo dalle certezze che abbiamo all’interno della nostra società e riproveremo a scrivere altre pagine nella nostra piccola squadra di calcio della nostra provincia“.
Dopodiché il presidente ha risposto a una domanda sui rischi che ha comportato l’avere una rosa molto giovane: “Eravamo consapevoli del lavoro che stavamo facendo e anche dei rischi che stavamo correndo. I giovani ti possno dare tanto, ci può essere anche il momento in cui fanno degli errori e loro hanno il diritto di sbagliare, proprio perché più giovani sono più questo diritto a mio avviso aumenta. È evidente che a un certo momento noi abbiamo seguito un certo tipo di progetto e ce ne assumiamo tutte le responsabilità. In tempi non sospetti dissi che se fossimo retrocessi le responsabilità sarebbero state tutte le mie. Se invece ci fossimo salvati, i meriti sarebbero stati tutti dei ragazzi. Questa sera ribadisco questo concetto. Non c’è niente di sorprendente in tutto questo, è evidente che la modalità di come è maturata questa retrocessione negli ultimi 15 minuti del campionato rende la retrocessione stessa particolarmente amara. Mai come nelle altre volte siamo stati vicini a raggiungere l’obiettivo e purtroppo non ci siamo riusciti. Onore agli avversari, demerito nostro e pazienza, bisogna ripartire“.
Infine, su Di Francesco: “Secondo me Eusebio non merita l’epilogo di questa serata. Mi dispiace tanto per lui, secondo me è un bravo maestro di calcio, un allenatore che può dare ancora tanto al calcio italiano. Per cui non mi sono certamente pentito di averlo avuto con me quest’anno, anche se stasera siamo retrocessi”.
Frosinone-Udinese, le parole di Stirpe in conferenza stampa
SULL’EPILOGO – “C’è grande amarezza per l’epilogo. A 15 minuti dal termine avevamo una certa posizione che poi è prima sfumata per il gol dell’udinese. Loro non credo meritassero di andare in vantaggio. Se stasera una squadra doveva vincere doveva essere la nostra. Purtroppo abbiamo dei limiti. Dobbiamo pensare ai nostri demeriti senza appellarci alla sfortuna o alla dietrologia che spesso c’è in queste situazioni. Dobbiamo accettare il risultato del campo e fare tesoro degli errori fatti. Se siamo capaci poi sapremo ripartire e ripartire in modo adeguato e sostenibile”.
SUI TIFOSI – “I tifosi ci hanno trasmesso tanta energia, dispiace soprattutto per loro. Noi abbiamo provato a mettere in campo tutto. Onore agli avversari, sono stati più bravi di noi a capitalizzare il poco che hanno fatto in campo”.
SUL FUTURO – “In ogni caso avevo intenzione di iniziare la programmazione della prossima stagione tra tre settimane. Lì vi dirò cosa faremo del futuro”.
SUL “FALLIMENTO” – “L’unico fallimento che considero nel mondo sportivo è quando si fallisce a livello societario. La società non si è messa in tasca nulla, tutto quello che aveva lo ha messo in questo progetto. Il nostro modo di fare calcio rimarrà questo. Sostenibilità finanziaria, valorizzazione dei giovani. Continueremo a farlo nello stesso modo. Cosa avremmo potuto fare di più? Non lo so, ma di 11 difensori disponibili ne abbiamo avuti pochi. I centrocampista hanno fatto i difensori. Purtroppo è andata così, fa molto male, ma bisogna accettarlo”.
SUL SENSO DI APPARTENENZA – “Ho una storia di 21 anni, che poi giudicherete. Se è corente con un senso di appartenenza o affetto non posso dirlo io”.