Sterling: “Il Real è fantastico. Razzismo ormai normale nel calcio”
L'omicidio del padre quando aveva due anni. Le difficoltà di vivere le tensioni generate dal razzismo, di cui si vive una nuova ondata. Quindi il suo futuro da calciatore e la suggestione Real Madrid, peraltro prossimo avversario in Champions League. Sono questi i temi principali di una lunga intervista che Raheem Sterling ha rilasciato in esclusiva ad AS alla vigilia della gara europea.
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"La morte di mio padre qualcosa che mi motiva a dare tutto e fare sempre meglio. Solo crescendo ho capito quanto è stato difficile per mia madre e i miei fratelli. Mamma è la persona che mi motiva di più perché lei è la definizione di duro lavoro. Mi ha insegnato a lottare per ciò che voglio e ciò di cui ho bisogno, è sempre lei la prima persona a cui penso quando ho bisogno di stimoli. Io e mia sorella pulivamo i bagni degli hotel per aiutare mamma, non c'era nulla di strano. Giocare a calcio mi ha aiutato molto a tenermi fuori dai guai".
"Il razzismo è una cosa diventata normale nel calcio, se un giocatore lascia il campo non si sorprende nessuno. È triste ma penso che non si sia preso abbastanza sul serio. Se si parlasse di sessualità forse il problema sarebbe preso più sul serio".
"Sono molto felice al City, ma anche il Real Madrid è un club fantastico. Quando vesti la camiseta blanca e sai ciò che rappresenta esattamente per il club, è una cosa grandissima. Ci tengo a precisare che ho un contratto col Manchester fino al 2023 e ho intenzione di rispettarlo. Poi nessuno sa cosa gli riserva il futuro. Io sono sempre aperto alle sfide e al momento la mia è al City".