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Stella, poeta, regista, coi Galaxy nel cuore: Landon Donovan è tornato

Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre“. Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998, parlava così del ritorno. Tornare sui propri passi, ripercorrere ciò che è già stato fatto, per definire ancor di più ciò che si è stati, si è, e si spera si sarà. Landon Donovan, forse, ha pensato come Saramago.

Perchè è tornato a casa (“He’s back” è la scritta che campeggia sul profio Twitter dei Galaxy), perchè la poesia di Saramago e quella che Landon donava in Mls, forse, non sono poi così distanti. Loro diversi, sì, ma non troppo. Perchè Donovan, tornando a giocare, si rimette in gioco, proprio dove ha scritto pagine di storia, in Mls e nel mondo. LD10 però non c’è più: maglia 26 sulle spalle, col 10 che appartiene a Giovani Dos Santos. Un problema? Non per Donovan.

Attaccante da 172 gol in carriera, classe da vendere al servizio della squadra. E dei tifosi, spinta in più specialmente dalle parti di Los Angeles. E che ora potrebbe reinventarsi…regista, visto l’addio di Nigel de Jong, direzione Galatasaray. Poeta, stella, regista. All in one, Landon. Donovan per i suoi Galaxy ha fatto di tutto, e la prova è questo ritorno a sei partite dalla fine della regular season, più i playoff. Ma la condizione fisica?

Buona, come confermato dallo stesso Donovan, nonostante l’ultima gara ufficiale risalga alla finale playoff 2014 (vinta) e che il primo vero allenamento con la squadra sia venerdì. Il fisico da calciatore è rimasto, come confermato dal video di (ri)benvenuto dedicatogli dai Galaxy. Che riabbracciano il proprio storico capitano, a 34 anni, per battere avversari e sfortuna dopo addii e ko per infortunio vari. E ritornare così a vincere un titolo che manca dal 2014. Quando ancora c’era Donovan. Che ora… is back!