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Sacrificio e voglia di resistere: Donadoni e lo Spezia (ri)partono da un pareggio

Roberto Donadoni (IMAGO)
Roberto Donadoni

La nuova era dello Spezia targata Roberto Donadoni inizia con un pareggio: 1-1 nell’anticipo della dodicesima giornata con il Bari. 

20 maggio 2018-10 agosto 2020. Sono queste le date che hanno inaugurato la serata di Roberto Donadoni, all’esordio sulla panchina dello Spezia dopo essere subentrato a Luca D’Angelo. La prima fa riferimento all’ultima presenza in Italia, in occasione di BolognaUdinese, la seconda, invece, all’ultima esperienza da allenatore, in Cina, con lo Shenzen.

Numeri e ricordi spazzati via già al fischio d’inizio del match del “Picco“. La gara contro il Bari parla infatti di una squadra, quella ligure, capace di mettere in campo tanto spirito di sacrificio. Voglia di provare a resistere e invertire la rotta, dopo un periodo di grande difficoltà che ha poi portato al cambio in panchina.

Una partita ricca di emozioni, inaugurata dal vantaggio iniziale con Gytkjaer. Un gol a freddo che, per un breve istante, ha riacceso tutte le preoccupazioni della tifoseria bianconera. Poi solo coraggio, tanto coraggio, ingrediente fondamentale che ha guidato Vlahovic e compagni fino al pareggio di Kouda.

E proprio l’ingenuità del numero 80, espulso nei minuti finali del primo tempo, sembrava poter complicare nuovamente la posizione della formazione spezzina. La reazione arrivata nel secondo tempo, tuttavia, ha fornito risposte decisamente interessanti in vista del futuro.

Conferme e fiducia: il primo Spezia di Roberto Donadoni

Il primo undici firmato da Roberto Donadoni è stato caratterizzato da tante conferme. Da Vlahovic, tra i migliori in campo, a Fellipe Jack, fino a Vignali e Cassata. La novità principale, tema peraltro affrontato in sede di presentazione ufficiale dal neo allenatore bianconero, ha riguardato la porta, con il ritorno tra i titolari di Diego Mascardi dopo ben sei giornate.

Tanta grinta, nonostante la paura iniziale dopo il gol di Gytkjaer e il rosso a Kouda, autore di un intervento in ritardo ai danni del grande ex Giulio Maggiore. Posa composta e sguardo attento, tratti che l’ex CT della Nazionale italiana ha mantenuto per quasi tutta la partita. Un punto voluto, e conquistato, come testimonia la reazione di Aurelio all’80’ dopo aver conquistato un calcio di punizione. Abbracci e sorrisi timidi, ma sinceri. Lo Spezia e Donadoni ripartono da qui.

Da Nagy…a Nagy

15 aprile 2018, una data che ricorda gli ultimi punti conquistati da Donadoni sulla panchina di un club italiano. In quel caso arrivò una vittoria per il suo Bologna, in occasione della gara interna contro l’Hellas Verona. Tra i marcatori della squadra rossoblù rientrò anche Adam Nagy, che stasera ha invece guidato il centrocampo dello Spezia nella sfida con il Bari.

Coincidenze o destini incrociati, l’ungherese si è rivelato uno dei punti di riferimento della squadra bianconera, che ha dovuto fare a meno di Salvatore Esposito, fuori per infortunio. E tornando, infine, ai numeri, ci sono altri due istanti che segnano un prima e un dopo: 21 ottobre 2001, la prima e ultima volta di Donadoni, da allenatore del Lecco, allo stadio “Picco”, e 7 novembre 2025, il momento che segna la ripartenza ufficiale. Un dolce ritorno, con un futuro ancora tutto da costruire.