Spalletti sprona il Napoli: “Lazio forte, non pensiamo alle sconfitte. Osimhen? Forti anche senza di lui”
Le parole dell’allenatore del Napoli nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Lazio
Senza Osimhen e Anguissa, con Insigne e Fabian non al meglio e dopo due sconfitte di fila. Luciano Spalletti vive a Napoli le prime prove complicate e aspetta la Lazio. “Veniamo da risultati negativi e affrontiamo una Lazio che è squadra al nostro livello. Dobbiamo avere attenzione e continuare a fare il nostro calcio senza lasciarsi prendere dai risultati” ha detto il toscano in conferenza, ma senza alibi: “La nostra è una rosa di alto livello. A inizio stagione avevamo problemi di assenze e siamo riusciti a raggiungere il nostro risultato. Non dobbiamo dimostrare niente né innervosirci, dobbiamo solo lavorare in maniera seria quotidianamente. Tutte le volte mettendoci qualcosa in più””.
Il battibecco in Europa League con Rui Vitoria è alle spalle: “La Russia la conosco bene: ci sono persone serie e società serie che sanno stare nel calcio europeo. E poi c’è lo Spartak. Se tu vuoi dire qualcosa a qualcuno glielo dici di persona, non attraverso i tweet”.
NAPOLI-LAZIO, PRONTA UNA NUOVA STATUA PER MARADONA
Che Napoli aspettarsi contro l’ex Sarri? “Insigne e Fabian si sono allenati senza problemi, sono entrambi a disposizione per la Lazio. Senza Osimhen abbiamo Mertens e Petagna, con caratteristiche diverse ma siamo ben assortiti. Sarri è un avversario complicato: qui sapete bene quanto sia bravo a organizzare una squadra in campo. Vivono un ottimo momento, come hanno fatto vedere in Europa League. Mertens? È bravo a fare tutto, domani ci sarà l’allenatore che gli ha insegnato a fare la prima punta, forse gli verrà tutto più facile” ha continuato con un sorriso.
Prima del match contro la squadra di Sarri, anche un omaggio a Maradona, a un anno dalla sua scomparsa. “Diego è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo quelli che l’hanno visto giocare. Non mi è mai interessato capire se fosse il migliore di sempre o meno, mi interessa quello che ha lasciato quando era in vita e quel senso di smarrimento totale avuto un anno fa, come non si era mai visto nella storia del calcio” ha detto Spalletti. “Ci ho giocato contro una volta e ricordo benissimo quello che faceva in campo. La sua dote migliore era far diventare grandi tutti quelli intorno a lui”.