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Spalletti: “L’Inter è il massimo a cui si possa aspirare. La società ha voglia di tornare grande”

Prima Nanchino, poi Appiano: l’avventura di Luciano Spalletti alla guida dell’Inter è ufficialmente iniziata. Nemmeno il tempo di ambientarsi per le vie di Milano che l’allenatore ex Roma si è recato al centro sportivo nerazzurro. Giusto il tempo di scambiare qualche battuta con i tifosi presenti e fare qualche foto: “Le sensazioni sono belle – Ha detto ai microfoni di Sky Sport – Oggi ho cominciato a respirare quest’aria a strisce nerazzurre e ho incontrato praticamente tutti quelli che fanno parte della famiglia Inter e sono stati dei begli incontri: dalla conoscenza di Zhang Jindong, a tutti i suoi collaboratori, da quello che è lo staff qui dentro, il dietro le quinte, quelli che vengono poi a mettere a posto tutto e arrivano prima, sono lo zoccolo duro, che fanno si che i nostri calciatori riescano poi a rendere al meglio. Il viaggio in Cina? Lì ho visto veramente la voglia di questo nuovo proprietario di fare riconciliare quella che é la storia della società, del nostro club, con quelli che sono i risultati. Ed è chiaro che se ti affacci in questa storia trovi poi una luce abbagliante, se vieni a far parte di questa storia, se sei dentro, sei coinvolto in questa storia poi diventa un’imposizione, diventa una cosa importante l’appartenenza, appartenere a questi colori, a questa storia. E tutto ciò che non è grandezza, perché poi è una storia grandissima, è qualcosa che può assomigliare ad un incidente occasionale e questo incidente è durato troppo a lungo”.

Spalletti ha già le idee chiare, sta già preparando la squadra del futuro con la società nerazzurra: “È chiaro, abbiamo parlato anche di futuro, ci sono squadre che sono già avanti. Per noi poi arrivare più pronti possibili per confrontarci con delle squadre che poi, si è visto nella passata stagione, hanno creato anche un distacco da quella che è stata la nostra classifica. Non si tratta più solo di quella che è la graduatoria, quello che sono le posizioni, ma si tratta proprio della distanza. Ci sono delle squadre che sono arrivate a venticinque punti da noi, per noi ci sarà da andare forti e da essere pronti fin da subito. Più siamo e più siamo forti, più lavoriamo in maniera costruttiva e produttiva più diminuisce questa differenza. Non c’è solo la Juventus, che dobbiamo assolutamente rispettare per quello che ha fatto vedere ma che non dobbiamo assolutamente temere come avversario. È chiaro che dobbiamo lavorare, ci sono delle cose da mettere a posto sotto l’aspetto poi anche della squadra. A me farebbe piacere vedere dei calciatori vogliosi, di continuare a rendere bella e intensa la luce di questa storia, di questa squadra, però poi chi non crede di essere all’altezza è bene cominciare a chiarirsi subito perché c’è da mettere a posto tante cose e di conseguenza bisognerà andare a mettere mano anche dentro alla squadra, è inevitabile”.

Mercato e campo, Spalletti è già immerso completamente nella nuova avventura nerazzurra: “Se non ci si allena al 100% è impossibile vincere le partite, ci sono giocatori e società forti come noi che si allenano al 100%, poi andargli a contendere un risultato della partita diventa difficile. Chiaro che gli allenamenti verranno fatti nella maniera corretta, io non mi opporrò a quelle che sono delle volontà, delle scelte fatte di cadenze regolari, di impegni regolari, diventa scomodo se poi avviene qualcosa di diverso perché io sono contento se si vince le partite, se no non posso essere contento anche se sono fortunato e se sono poi l’allenatore di un grande gruppo come Suning, se sono l’allenatore dell’Inter, però se non ho il risultato è come se fossi nessuno. Promesse ai tifosi diventa difficile farne, però l’impegno massimale è per quello che abbiamo detto prima. Il riappropriarci delle proprie qualità, delle proprie capacità, del proprio nome perché adesso ci chiamiamo in un modo diverso. Cosa mi aspetto da questa avventura all’Inter? Mi aspetto di vedere una reazione, di vedere una squadra che funzioni in campo. Perché quello che diventa fondamentale per fare risultato è che la squadra abbia un comportamento da squadra, che non ci siano calciatori onnipotenti che sono differenti da quello che dev’essere il valore della squadra. Perché sennò poi diventa tutto più difficile, se non hai una squadra forte, se non hai un insieme forte poi i risultati importanti, quelle squadre che voi avete citato sono là molto distanti, quindi ci sarà da impegnarsi molto, da mettersi subito dritti sui pedali. Perisic? Noi non dobbiamo convincere nessuno, sono gli altri che devono convincere noi di poter rimanere nell’Inter. L’Inter è il massimo di quello che si possa aspirare. O per lo meno io l’ho vissuta così, con un grandissimo entusiasmo per la possibilità di venirci a lavorare e se c’è qualcuno che non ha questo entusiasmo come abbiamo noi, se c’è qualcuno che bisogna convincerlo per venire è bene che vada dove si sente più trascinato e più supportato per fare bene il suo lavoro”.