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Italia, Spalletti: “La Nazionale deve stare a cuore a tutti”

Le parole del Commissario tecnico azzurro dal ritiro di Coverciano

L’Italia di Luciano Spalletti riprende il suo cammino nelle qualificazioni a Euro2024. Gli azzurri (Clicca qui per i convocati) sfideranno Malta (sabato 14 ottobre) e Inghilterra (martedì 17 ottobre) per allungare su Ucraina e Macedonia nel Nord nel Gruppo C. 

La Nazionale Italiana si è ritrovata a Coverciano per preparare le due gare di qualificazione. Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa.

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Italia, le parole di Luciano Spalletti

Luciano Spalletti ha analizzato il primo mese da Commissario tecnico dell’Italia: “Le considerazioni sono forzatamente influenzate da quello che è il piacere di vivere questo ruolo in questa condizione professionale. Sono tutte molto belle e positive. È chiaro che poi andandoci dentro uno trova anche delle complicazioni, trova anche dei problemi, però fanno un po’ parte del gioco”.

E poi ha aggiunto: “Questo lavoro mi ha permesso di venire a contatto con molti dei miei colleghi, anche quelli che non conoscevo. Poterli vedere lavorare sul campo è molto stimolante. Conta essere differenti e diventare migliori degli altri, contano le conoscenze e i rapporti, ciò che si riesce a percepire e a vedere ti fa diventare migliore. Se siamo tutti uguali diventa difficile avere un ruolo importante. Devo andare tutti i giorni a impegnarmi di più per mettere più cose a disposizione dei miei calciatori. Sarri lo stimo moltissimo, ha sentimento e amore per questo sport”.

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Poi una considerazione su Ciro Immobile e Moise Kean: “Immobile? C’è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e hanno detto che c’era un problema di natura fisica, che non sapevano se avrebbe recuperato. Siamo andati più in profondità, era possibile che non giocasse”. E su Kean: “Dico che non so qual è stato il comportamento precedente. Per me i miei calciatori sono creature speciali e li tratto da tali, però allo stesso tempo voglio risposte speciali. Ho letto un libro degli All Blacks che si intitola: ‘Niente teste di c***o’. Sarà il regalo per Natale per i calciatori. Qui si fanno le cose seriamente, non abbiamo spazi differenti. Siamo disposti a creare questo sacrificio per portare a caso la pagnotta del risultato ed è il risultato a fare la differenza. L’Italia è lì al primo posto per importanza e tutti si può prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto con tutti”.

 

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Luciano Spalletti ha poi parlato della convocazione di Giacomo Bonaventura: “L’altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è un po’ il Pellegrini della situazione. È il centrocampista più offensivo che sa stare trequartista. Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol, inserimento, ciò che ci ha fatto vedere anche ieri. L’unica cosa su cui ero titubante era l’età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui”.

Infine un commento su Federico Chiesa e Mattia Zaccagni: “A sinistra abbiamo Kean, Raspadori e Zaniolo. Spero ci siano anche Chiesa e Zaccagni. I biancoceleste l’ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano oggi. Chiesa? Secondo la società c’è pochissimo, secondo le conferme c’è pochissimo però poi conta lui”.