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Spalletti ricorda Riva: “Un eroe che non amava i riflettori”

Le dichiarazioni del ct della Nazionale, Luciano Spalletti presente al funerale di Gigi Riva

Presente a Cagliari per i funerali di Gigi Riva, il ct della Nazionale, Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni per ricordare il compianto ex attaccante rossoblù.

 

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Funerali Gigi Riva, il ricordo di Luciano Spalletti

“Di qualità ne aveva così tante per riuscire a farle assorbire a tutti in un mondo cambiato e moderno, che dovrebbe mantenere un po’ di piede nel passato per attingere e assorbire. Sono eroi che ci stavano così vicino… Lui aveva questa qualità di essere umano e una persona per bene. La sintesi di tutto è lì. Aveva questa sua caratteristica di protagonista non protagonista, ha vissuto la sua infanzia con le difficoltà che tutti sapete e non volendo diventare un grandissimo personaggio, ma volendolo diventare allo stesso tempo per dare quelle qualità che si hanno a disposizione per tutti gli altri. Il faro più importante che voleva rivolto verso se stesso era quello degli amici e delle persone cui voleva bene. Mi hanno parlato di un aneddoto del 2006, quando si mise da parte per lasciare visibilità agli altri”, così Luciano Spalletti a Sky Sport. 

 

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Il ct azzurro ha poi proseguito: “Rombo di Tuono è veramente il soprannome che lo ricorda bene. Il tiro e la sua forza morale avevano questo rumore molto più potente delle parole. Ricordo che ero bambino e la sua figurina era quella più ambita, da mettere prima possibile nell’album. Aveva un canocchiale sul piede sinistro, quando metteva a fuoco tirava sempre in quel metro di porta e la palla lì finiva”.

 

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Spalletti ha poi parlato dello scudetto vinto dal Cagliari: “Prima si ricercavano anche doti umane e morali nei calciatori. Si voleva conoscere in che contesto si viveva e quali valori avesse. Oggi si fa un po’ meno e bisognerebbe tornare a farlo per riavere questi eroi qua”.