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Spalletti: “Voglio atteggiamento da Inter. Marotta? Abituato a vincere”

L’allenatore dell’Inter ha parlato alla vigilia della gara contro il Frosinone. Tanti i temi trattati: dalla gara di domani, all’arrivo di Marotta e la situazione infortuni che sta complicando un po’ i piani dell’Inter.

Vigilia della di campionato per l’Inter che dopo la pausa Nazionali torna in campo, nelle 13a giornata di Serie A, contro il Frosinone. Luciano Spalletti nella consueta conferenza stampa di presentazione della gara ha voluto mettere in guardia la sua squadra: la gara dio domani non sarà semplice e ci vorrà una grande Inter per avere la meglio della squadra di Longo. Ovviamente non poteva mancare una battuta su Marotta che sembra sempre più vicino a diventare un nuovo dirigente nerazzurro.

La partita di domani col Frosinone è importante e difficile, non è più facile di altre. Domani credo che vincere dia un valore importante al nostro campionato. Noi dobbiamo affrontare questo impegno con la testa giusta perché contro l’Inter tutte le squadre sono portate a dare qualcosa in più e non ci deve essere un atteggiamento diverso con questa o quella squadra, ci vuole un atteggiamento da Inter.

Marotta? E’ chiaro che c’è una trattativa che è un pezzo avanti. Il presidente ora sta tornando dalla Cina e ci informerà su questa trattativa e cosa cambierà nell’Inter. Io credo che Marotta sia un bravissimo trequartista che sa andare tra le linee, trovare la giocata vincente e allo stesso tempo aiuta la squadra a fare gruppo e crescere. Si è fatto da solo, la sua esperienza e i suoi risultati parlano da soli. Non sono io che devo dire chi è lui e cosa può portare. Lui ha collezionato tantissime vittorie in carriera e questo già vale tanto.

Le scelte di domani saranno in funzione delle nazionali e della Champions League? Peserà come deve essere. Non è tanto chi scelgo e chi resta fuori, ma la valutazione di quello che sono le pressioni, gli impegni ravvicinati. Ma alla fine chi viene scelto mi dà tranquillità perché abbiamo costruito una squadra per essere forti in tutte le competizioni e di poter vincere con chiunque vada in campo.

Come sta Nainggolan? E’ in condizione fisica estrosa. Nel senso che lui è un calciatore che anche se gioca solo 10′ può darti un’impennata, una vampata decisiva alla partita. E’ completamente recuperato e non è uno che sente molto la fatica, non gli crea problemi. Averlo a disposizione ci fa piacere. Keita invece è uno che ha la sfacciataggine di imporsi sull’avversario e in qualsiasi partita. Bisogna comunque stare attenti sul pacchetto di partite che ci sono e sulle caratteristiche che i miei giocatori hanno e valutare chi schierare e chi no.

Tanti infortuni? Io ho una mia teoria sugli infortuni. Succedono alle grandi squadre di più perché la testa è sotto pressione e al muscolo crea ulteriori tossine. Poi mettici che il numero di gare delle grandi squadre è elevato può succedere più frequentemente che qualcuno si faccia male. Ma credo che l’Inter sia nella norma sotto questo aspetto, abbiamo un numero di giocatori che ci permette di gestire queste vicende. Chiaro che se succedono nello stesso ruolo devi essere pronto e adattare qualcuno in altri ruoli, ma nelle grandi squadre come l’Inter puoi trovare facilmente qualcuno che si adatti ad un altro ruolo grazie alle sue qualità. Nel prossimo mercato non credo ci sia nulla da fare di grosso, poi ovvio che se un giocatore ti viene a chiedere la cessione o si crea un’opportunità di mercato in entrata allora dobbiamo essere pronti perché anche le altre squadre saranno pronte a reperire quelle che sono le opportunità.

Vrsaljko? Siamo fiduciosi di recuperarlo in breve tempo, dopo questa gara vedremo. Dalbert per mia scelta purtroppo non potrà essere della gara di mercoledì ed è un peccato perché ha qualità importanti che si devono scoprire e mi farebbe piacere che lui potesse esprimere tutte le qualità in modo che tutti e anche i tifosi possano accorgersi del calciatore che è, perché è davvero forte. Il momento di Politano? Sono contento per lui, ma me lo aspettavo. E’ entrato dentro in Nazionale e ha evidenziato le sue qualità. Ha questa volontà di prendere la palla sui piedi scartare tutti e andare ad inserirsi. Nell’occasione del gol poi +è stato bravo anche Gagliardini a dargli una palla eccezionale. Ma può fare ancora meglio di così e anche lui non ha fatto vedere tutte le sue qualità”.

Battutta finale su Perisic che nelle ultime partite e in generale dall’inizio di stagione è sembrato meno incisivo sotto porta, ma è una situazione che preoccupa relativamente Spalletti: “Dipende a cosa voglia imputarglisi. A cosa ci si riferisce? E’ uno che ti sistema tatticamente molte situazione. Per me è normale che facendo un lavoro a tutto campo e non nascondendosi a fare cose e non altre è chiamato ad un supporto completo nei confronti della squadra.

A me va bene così perché mi dà equilibrio e scomodo per lui che ha qualità anche davanti la porta, ma fare recuperi di 100 metri e poi trovarsi a puntare l’avversario davanti alla porta non si è lucidi. Poi è chiaro che è un attaccante esterno e potrebbe segnare di più ma dipende da tutti di dargli la lucidità di essere fresco e lucido davanti alla porta. Ma in generale sono contento di lui“.