Mondiali Qatar 2022, la Spagna: un nuovo ciclo per tornare a vincere
Tutto quello che c’è da sapere sulla Spagna: dal modulo ai convocati, fino all’allenatore
Leggendo i convocati di Luis Enrique ci si accorge subito di una cosa: in casa Spagna è iniziato un nuovo ciclo. In Qatar non ci saranno Thiago, De Gea e Sergio Ramos. Un taglio netto col passato e un chiaro segnale lanciato dal ct delle furie rosse: largo ai giovani. Dentro Gavi, Pedri, Ansu Fati e così via. Ma la rifondazione della nazionale spagnola è partita già da qualche anno.
Luis Enrique: dalla crescita dei giovani al coraggio di ripartire
Tutto passa dalle sue idee. Scuola Barça, cresciuto (da allenatore) nella Masia e il tiki-taka come credo e filosofia di gioco. Ha fatto anche tappa in Italia, in una parentesi poco felice sulla panchina della Roma. Poi il triplete con il Barcellona e infine la nazionale spagnola. Qui Luis Enrique ha raggiunto il massimo della propria maturità calcistica.
Tanta fiducia nei giovani. Li butta nella mischia senza timore. Vanno fatti crescere in questo modo. L’esordio di uno sconosciuto Gavi contro l’Italia in Nations League (a soli 17 anni), la maglia numero 10 sulle spalle di Pedri (che ai Mondiali sarà indossata da Asensio) e il coraggio di lasciare a casa dei senatori come Thiago Alcantara. Coraggio, quello che a Luis Enrique non è mai mancato. Neanche nei momenti più complicati fuori dal campo.
Perché quella in corso è la sua terza esperienza con la nazionale spagnola. La prima ci fu nel 2018, conclusasi appena un anno per le sue dimissioni a causa delle gravi condizioni di salute di sua figlia. A giugno 2019 il ritorno, interrotto due mesi dopo dalla scomparsa della sua Xana. Qui il coraggio e la forza di ripartire. A novembre si risiede su quella panchina e a Euro 2020 porta la Spagna a un passo dalla finale, arrendendosi solo ai rigori contro l’Italia. Ma Luis Enrique ne è uscito comunque da vincitore.
Il tiki-taka e gli interpreti: come gioca la Spagna
“Ma come gioca la Spagna?!”, ce lo chiediamo un po’ tutti da anni ormai. La risposta: maledettamente bene. Il classico tiki-taka, un possesso palla infinito, il pressing asfissiante e l’ossessione di avere sempre il controllo del gioco. Una tradizione che ormai va avanti da decenni. Per Luis Enrique, che è cresciuto con queste idee di gioco, è la dimensione perfetta.
Classico 4-3-3, terzini che spingono e che sappiano giocare il pallone, centrocampisti e ali offensive di qualità. Davanti una punta che sia brava nello stretto. Le basi sono queste. Poi si passa gli interpreti.
In porta Unai Simon, Jordi Alba o Balde come terzini sinistri, a destra uno tra Azpilicueta, Carvajal e Llorente. Centrali Pau Torres (o Laporte) ed Eric Garcia. In mediana da capire chi sarà il titolare tra Rodri e Busquets, di fianco due tra Pedri, Gavi, Carlos Soler e Koke, che gireranno a seconda della partita. Morata come punta centrale, sulle fasce tanti ballottaggi. Da Ferrán Torres ad Asensio, le alternative non mancano.
La stella della Spagna: Pedri
Uno come lui nasce una volta ogni venti anni. Gioca a calcio come pochi, a volte sembra avere gli occhi dietro la testa. Ma ciò che spaventa è la sua carta d’identità, che recita: 25 novembre 2002. 20 anni da compiere ma già con il ruolo e l’etichetta di stella della Spagna. Pedri sarà il vero gioiello della nazionale di Luis Enrique. Partirà come mezzala di sinistra nel centrocampo a tre, ma si muoverà su tutto il campo. Tra le linee, allargandosi sulla sinistra. Vuole sempre la palla tra i piedi, in pieno stile Barça, che nel 2020 lo pescò dal Las Palmas. Il resto è storia recente, di un ragazzo che si è preso i blaugrana e che adesso guiderà la Spagna ai Mondiali in Qatar.
I convocati
Portieri: Unai Simon (Athletic Bilbao), Robert Sanchez (Brighton), David Raya (Brentford);
Difensori: Dani Carvajal (Real Madrid), Cesar Azpilicueta (Chelsea), Eric Garcia (Barcellona), Hugo Guillamon (Valencia), Pau Torres (Villareal), Aymeric Laporte (Manchester City), Jordi Alba (Barcellona), Alejandro Balde (Barcellona);
Centrocampisti: Sergio Busquets (Barcellona), Rodri (Manchester City), Gavi (Barcellona), Pedri (Barcellona), Carlos Soler (Paris Saint Germain), Marcos Llorente (Atletico Madrid), Koke (Atletico Madrid);
Attaccanti: Ferran Torres (Barcellona), Nico Williams (Athletic Bilbao), Yeremy Pino (Villareal), Alvaro Morata (Atletico Madrid), Marco Asensio (Real Madrid), Pablo Sarabia (Paris Saint Germain), Dani Olmo (Lipsia), Ansu Fati (Barcellona).