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Spagna, Fabregas: “Italia? Sarà difficile batterla, a parte il 2012 sono sempre gare fifty-fifty”

Avversari per un altro giorno, prima di combattere per la stessa causa. Cesc Fabregas e Antonio Conte si affronteranno lunedì con la speranza che dal giorno dopo uno dei due cominci a pensare solo al Chelsea. Per Fabregas ci sono precedenti che evocano dolci ricordi. ItaIia-Spagna del 2008 segnò l’inizio della favola”roja”:

“Ricordo l’emozione nell’entrare in campo” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Poi ancora più forte quando vedo sbagliare Di Natale e so che il prossimo ad andare sul dischetto sono io e che se segno siamo in semifinale. Tiro ed è festa. Momenti indimenticabili. Tutti qui dicono che quello è stato il momento che ha cambiato la nostra storia calcistica, che non sarebbe successo nulla di ciò che abbiamo vissuto in questi 8 anni… Opinioni. Però non c’è dubbio che sia uno dei momenti più belli della mia carriera. Con l’Italia sono sempre partite molto complicate. Avete gente competitiva e se guardiamo ai titolari con grande esperienza, preparata mentalmente per vincere un torneo importante come il vostro allenatore. Sinceramente sarà molto difficile battervi. Con voi sono sempre partite “fifty-fifty”, a parte la finale 2012, l’unica partita dove ricordo ci sia stata differenza vera”.

Spagnoli stacanovisti: sempre gli stessi undici. Avrà un’influenza nella gara? “Sarà irrilevante. Tra una partita e l’altra ora abbiamo tanti giorni di riposo e siamo tutti abituati a giocare con grande frequenza con i nostri club. Lamentele nello spogliatoio? Se uno di noi dovesse dire una cosa del genere mentirebbe a se stesso: io voglio giocare tutte le partite. Non direi mai a nessuno di farmi riposare”. Con la Croazia è arrivata una sconfitta che pesa: “Io avevo detto che era una partita molto più importante di quanto pensava la gente. Siamo delusi, sicuramente, però ci sarebbe toccato il Portogallo che non è esattamente un avversario facile. Alla fine devi solo giocare e vincere, senza calcoli. In passato per vincere Europei e Mondiali abbiamo già dovuto superare avversari importanti, non c’è mai un cammino facile. Siamo preparati, sarà difficile ma ci proviamo”.

Cesc Fabregas e Antonio Conte hanno già avuto modo di conoscersi: “Mi ha fatto un’ottima impressione. Grande allenatore, un vincente. Mi ha detto ciò che vuole da me, che vuole fare al Chelsea e diverse altre cose che restano private. Ho un gran desiderio di lavorare con lui. Ora voglio che inizi a occuparsi del Chelsea al più presto. Spero che da martedì possa concentrarsi sul nuovo lavoro. Abbiamo parlato in inglese, comunica bene. E un po’ in “itañol”. Lo conoscevo relativamente. Mi piaceva la sua Juventus e ovviamente ne avevo seguito le vittorie però non era una squadra che avevo visto con assiduità settimanale. Ora mi sono documentato di più e mi è piaciuto ciò che ho visto. Anche con la nazionale ha fatto un gran lavoro. Sono molto fiducioso”.

L’Italia rispecchia un po’ il carattere e la personalità di Conte? “Non lo so, io vedo che ha fatto una grande squadra. Magari senza grandi individualità, mancano i vostri classici alla Del Piero o Totti e avete perso Marchisio e Verratti, però c’è un blocco, una squadra compatta. Questa è sempre stata una vostra caratteristica però ora la cosa vale più che mai. Da fuori mi sembra che Conte abbia scelto un gruppo definito col quale andare fino in fondo, a tutta. E lo seguono”.