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Solskjaer racconta Ronaldo: “Era l’unico che non doveva tornare in difesa”

“Mister, questo prendiamolo subito”, un coro unanime alzato dallo spogliatoio del Manchester United e rivolto a Sir Alex Ferguson. Il motivo di tanto fermento? Un giovane portoghese di nome Cristiano Ronaldo, che nell’amichevole tra Sporting Lisbona e i Red Devils aveva fatto vedere cose incredibili. E’ nata più o meno così la storia tra CR7 e il club di Manchester, come rivela Solskjaer in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

“All’inizio era timido e non conosceva la lingua, poi l’ha imparata e si è preso lo United. Ogni santo giorno era in palestra 40’ prima dell’allenamento e ci tronava anche nei 40’ minuti successivi”. Lavoro e talento, così Ronaldo ha convinto Ferguson a concedergli un privilegio inedito: “Cristiano è stato l’unico a cui Sir Alex ha detto: ‘Ok, preoccupati solo di attaccare e non pensare a difendere’ – Continua Solskjaer – Né a Giggs né a Beckham né a Cantona: lo ha detto soltanto a lui”.

Proprio stasera la Juventus affronterà il Manchester United che ha tanto a cuore l’ex attaccante norvegese, che con Cristiano Ronaldo a Manchester ha formato una coppia formidabile: “Ho nel mio ufficio ancora una foto di noi due. Qualcosa gliel’ho pure insegnata quando allenavo gli attaccanti dello United nel 2007/08. Cristiano mi teneva in campo ore per provare e riprovare i tiri.

La Juventus? So che hanno un problema con le finali, ma Cristiano è l’arma che risolve le grandi partite. In quelle gare serve pazienza perché si può decidere tutto anche all’ultimo secondo, quando hai perso ogni speranza: io ne so qualcosa, fidatevi”.

L’intervista integrale sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.