Sneijder: “A Madrid sempre ubriaco, la vodka era la mia migliore amica”
Un grande campione, che nella sua vita ha dovuto però combattere contro avversari oscuri fuori dal campo. Wesley Sneijder verrà ricordato per sempre come uno dei grandi protagonisti del Triplete interista nel 2010 e di quell'Olanda che sfiorò il titolo mondiale proprio in quell'estate. Successi arrivati, però, dopo un percorso personale complicato, soprattutto durante le due stagioni al Real Madrid che hanno preceduto il suo arrivo in nerazzurro.
LEGGI ANCHE: LA NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA A SNEIJDER
"Io e la vodka"
A raccontare le fragilità di quel periodo è stato lo stesso calciatore olandese, all'interno della propria biografia: "Sono stato completamente risucchiato dalla vita notturna di Madrid, ero giovane, mi godevo il successo e le cose hanno cominciato ad andare storte nella mia vita. Facevo parecchio uso di alcool e la bottiglia di vodka era diventata la mia migliore amica: essendo una star del Real Madrid veniva tutto nascosto, anche quando giravo per la strada completamente ubriaco e spendevo migliaia di euro per offrire da bere a tutti".
"Ho perso la donna dei miei sogni"
Uno stile di vita dissoluto che ha provocato conseguenze importanti per Wesley Sneijder, non solo sul piano calcistico: "Van Nistelrooy e Robben mi martellavano, dicendomi che non avrei potuto continuare così. Il mio comportamento non era degno del Real Madrid. Ho avuto un sacco di amici sbagliati, donne e alcool nella mia vita e oggi ne pago le conseguenze. Soffro molto perchè la mia seconda moglie Yolanthe vive negli Stati Uniti: era la donna dei miei sogni, ma l'ho persa perchè ho rovinato tutto".