Napoli, Szoboszlai “parla” già italiano: “In serie A può completarsi”
È Dominik Szoboszlai una delle idee di mercato del Napoli per la prossima estate. Non una priorità assoluta, certo, ma un nome nuovo che il ds azzurro Cristiano Giuntoli segue per la squadra che sarà consegnata tra qualche mese nelle mani di Gennaro Gattuso. Il centrocampista del Salisburgo, classe 2000, è uno dei pezzi pregiati della formazione austriaca che il Napoli ha incrociato più volte nelle ultime stagioni europee, uno di quei profili che già da tempo ha saputo farsi notare da appassionati e addetti ai lavori.
Szobszlai nasce a Székesfehérvar, il 25 ottobre 2000, a poca distanza da Budapest. Gioca tra la capitale e il Videoton negli anni dell’adolescenza calcistica, prima che il Salisburgo si accorga di lui e decida di puntarci forte. Un anno di apprendistato al Liefering – la società satellite del club della Red Bull – ma il talento si vede subito e quindi via in prima squadra. Szobszlai si è preso la scena nelle ultime due stagioni per le qualità che saltano all’occhio: l’uso di entrambi i piedi, la rapidità e la grande capacità tattica ne fanno il futuro gioiello dell’Ungheria calcistica. Compirà 20 anni il prossimo ottobre, ma per Jesse Marsch è già un insostituibile e in mezzo al campo può giocare ovunque: centrale o spostato sul lato, capace di creare sempre superiorità numerica nella sua zona, impressiona per la maturità che già dimostra e si ritroverebbe a suo agio anche nella mediana a tre disegnata da Gattuso nell’ultimo Napoli.
Fa segnare i compagni ma sa anche mettersi in proprio: sono 5 le reti segnate quest’anno in 32 presenze collezionate. Un’esperienza importante già in campo internazionale tra Europa League, Champions e la maglia dell’Ungheria che è stato anche il suo primo assaggio d’Italia. “Ha ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto difensivi. Speriamo venga in Italia, potrebbe completarsi al meglio” ha detto a Gianlucadimarzio.com Marco Rossi, il ct che l’ha portato in nazionale per la prima volta a Marzo 2019. “Ha incredibile personalità, sa giocare con entrambi i piedi e ha grande visione di gioco” – un calciatore appena sbocciato ma già consapevole dei propri mezzi – “Andai a vederlo a Napoli in Europa League lo scorso anno, era arrabbiato con l’allenatore di allora (Marco Rose) che non lo aveva fatto giocare, mi colpì la consapevolezza che aveva, sapeva di poter giocare a quei livelli”. Livelli che potrebbe forse ritrovare proprio in Italia: “Non parliamo di mercato quando ci sentiamo, mi interessa la sua continuità perché sarà il nostro futuro ed è importante che giochi. Se dovesse venire in Italia per fare panchina, egoisticamente gli consiglierei di restare al Salisburgo”.