Questo sito contribuisce all'audience di

Simic: “I cori di San Siro non li ho sentiti, ero nel mio mondo”

Le parole di Jan-Carlo Simic nell’intervista dopo l’esordio da sogno in Milan-Monza

Domenica 17 dicembre sarà una data da ricordare per sempre per Jan-Carlo Simic (qui la sua storia), che ha fatto il suo esordio in Serie A entrando nel corso del primo tempo di Milan-Monza e segnando il gol del 2-0 dopo pochissimi minuti in campo. Nel postpartita il difensore classe 2005 è stato intervistato da Sky Sport: di seguito le sue dichiarazioni.

simic-milan-image.jpg

Milan, le parole di Simic dopo l’esordio da sogno

Cosa ho provato? In campo non sentivo niente, sono stato sorpreso che la palla sia arrivata da me. Sono stato contento di aiutare la squadra, continuo a lavorare per i prossimi mesi e settimane“, ha detto Jan-Carlo Simic a Sky Sport.

simic-milan-image-gpo.jpg

Poi Simic ha proseguito: “Fare l’esordio per un club come il Milan è un sogno per ogni bambino. Ho lavorato molto per questi momenti e sono contento. Il canto di San Siro? Non ho sentito niente, ero nel mio mondo“. 

Su Pioli: “Mi ha detto di stare pronto, ho lavorato duro ogni giorno. Sono contento dell’occasione. Mi hanno già detto che per il gol dovrò portare i pasticcini…“. 

simic-gol-screen.jpg

A Simic viene mostrato il video dei genitori in lacrime dopo la rete: “Me l’aspettavo così, certo. Sono contento anche per loro che mi aiutano da quando sono venuto qua. Siamo tutti insieme, abbiamo un appartamento vicino Milanello. Sono grato che mi aiutino così, anche nei momenti difficili. Non so cosa dirò loro, penso che li abbraccerò e nessuno parlerà. Mia mamma piangerà al cento per cento“. 

Conclusione sui giovani e le differenze Italia-Germania: “Qui si lavora di più dal punto di vista tattico, siamo una grande famiglia e sono contento di avere la possibilità di giocare qua. Maldini? Lui è il mio idolo, vedevo i suoi video quando era bambino; per me è un onore, faccio tutto per ripagare dando il meglio. Come ho saputo che il Milan mi voleva? Ero in palestra, mi ha chiamato mio padre e io non ci credevo. Sono tornato a casa, abbiamo parlato cinque ore del futuro e delle possibilità che avrei avuto“.