Si ispira a Biglia, fa il regista e segna pure. La Lazio si gode il baby Paglia, stella del 2000
Quando entra in campo si fa il segno della croce: “Per ben tre volte!”. Fiero e scaramantico, specifica lui. Piccolino, ancora giovanissimo. Un classe 2000 col numero dieci (…e capitano!). Anche se “mi ispiro a Biglia, Cataldi e De Rossi”. Tre ragazzetti che 10 non sono, anzi. Centrale di centrocampo, Paglia. Regista basso davanti alla difesa. Peculiarità lampanti: “Preferisco mandare in porta i compagni”. Assist-man. Parliamo di Davide Paglia, talentino della Lazio con l’Under 17 (Allievi Nazionali). Orgoglio del settore giovanile biancoceleste, i piani alti lo tengono sott’occhio. Sempre. Monitorato anche dai “grandi”. Tant’è che mister Bonatti l’ha portato in ritiro con la Primavera nonostante i due anni di differenza coi compagni. Attestati di stima. “Fiducia”. Forse sì, la chiave di volta per capire il suo futuro (che sembra roseo).
Inizio di stagione ricco di gol: 4 partite, 4 reti. Alla faccia dell’assist-man! Nonostante giochi lontano dalla porta, infatti, il giovane Paglia sa buttarla dentro, fare la differenza. Gol più bello? Garantisce lui: “Contro il Racing Club, era un torneo. Segnai direttamente da calcio di punizione”. Laziale doc, fin dai 4 anni: “Ho iniziato al Pomezia, poi dopo un po’ ho fatto il provino con la Lazio”. Preso subito, pochi dubbi. Mai scalfiti tra l’altro. Perché l’anno scorso ha disputato – da titolare – il campionato Allievi coi ’99, ergo sotto età. “Fiducia”. I termini sono ricorrenti e non a caso, tutti ne parlano bene. Papà italiano, mamma croata. Particolarità che salta agli occhi subito, in quanto Paglia, in futuro, potrà scegliere la nazionale con cui giocare. Intanto, il ragazzino segna e sogna, assistito dal duo Pinto-DeMaio della 23Bdc Managment. Il futuro? Si vedrà, ma chi ben comincia…