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Shevchenko: “Putin un assassino. Oggi l’Ucraina, poi?”

Le parole di Andriy Shevchenko sulla guerra nella sua Ucraina, rilasciate a La Repubblica

Fino a poche settimane fa pensava a come risolvere la situazione in classifica del Genoa. Adesso è cambiato tutto: “Il calcio per me non esiste ora”, ha detto Andriy Shevchenko in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica in cui, com’è ben immaginabile, il tema del discorso è stato il conflitto in Ucraina che sta seminando panico e terrore nella sua terra, e non solo.

 

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“La casa di mia mamma tremava…”

“Le città sono sotto assedio, la gente vive sotto terra nei rifugi, anche i bambini. Mia zia è rimasta sotto terra per quattro giorni, senza mai uscire. Mia mamma invece abita vicino a uno degli aeroporti bombardati dai russi. Mi ha chiamato alle 4 di mattina (Shevchenko abita a Londra attualmente, ndr): la casa tremava. Le parole non bastano a descrivere la situazione”, ha raccontato Sheva a La Repubblica. 

 

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“Ogni minuto di ritardo può essere fatale”

Poi, l’appello: “Abbiamo bisogno di aiuti e di medicine. Quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili della storia dell’Ucraina: ringrazio chi ha già fatto qualcosa per il nostro popolo, ma serve ancora aiuto. Ogni minuto di ritardo può essere fatale”. 

 

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“Putin un assassino”

Infine, alla domanda su cosa pensasse di Putin, Shevchenko ha risposto così: “Che è un assassino. Il bersaglio ora siamo noi perché siamo al confine con loro. Ma il prossimo, chi sarà?”. 

LA VERSIONE INTEGRALE DELLA LUNGA INTERVISTA DI SHEVCHENKO LA TROVATE NELL’EDIZIONE ODIERNA DE LA REPUBBLICA