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Shevchenko: “Contro la Juve ho segnato il gol più importante in carriera. Milan? Ci vuole pazienza”

Un tempo ci avrebbe pensato “Sheva”. Tanti gol in carriera, la Juventus era uno dei bersagli preferiti. Alla vigilia del big match della trentaduesima giornata tra i bianconeri e il Milan la Gazzetta dello Sport ha intervistato proprio il goleador ucraino. “Ho fatto tanti gol, eppure non ce n’è uno che valga quanto quel rigore segnato a Buffon nel 2003″ – dichiara Shevchenko – “Sarà la solita battaglia. Fra Juve e Milan non sono mai partite spettacolari, non lo fu nemmeno la finale, ma contano tanto anche quando magari contano poco. Voglio dire che c’è sempre la tensione giusta e anche la tensione fa spettacolo. Credo che mai come in questo tipo di partite un attaccante debba saper lottare per trovare il suo spazio, quei centimetri che fanno la differenza. La Juve ha sempre avuto un impianto solido. Io ho conosciuto più generazioni di juventini, le prime gare contro la Juve le ho giocate da ragazzo in Champions con la Dinamo Kiev. Tutti grandi avversari: Zidane, Del Piero, Inzaghi, Conte, Deschamps. Nedved, Bobo Vieri, Trezeguet. Ma ovviamente da attaccante io mi rapportavo di più ai difensori e studiavo la loro difesa: Buffon, Cannavaro, Montero, Ferrara, Iuliano… Contro di loro era sempre dura”.

L’ex numero sette del Milan aveva un segreto: “Ero il tipo di giocatore che riguarda le partite decine di volte. Credo che questo sia stato il mio grande pregio per tutta la carriera. La voglia di migliorarmi e di capire non mi è mai mancata. Appena finivamo di giocare rivedevo tutto. A parte gli ultimi anni. Gli ultimi anni ho smesso di riguardarmi perché era meglio così. Anche se devo dire che qualche partita buona l’ho giocata anche a fine carriera. Ricordo la partita con la Svezia all’Europeo 2012. Eh sì, lì stavo proprio bene”. “Sheva” ha iniziato una nuova carriera: “A dire la verità sono un allenatore in seconda e sto studiando. Sono molto curioso e eccitato per questa opportunità che mi ha dato la federazione ucraina. Vivere un Europeo in panchina sarà bello, so che imparerò molte cose. E’ presto per dire che tipo di allenatore sarò, non ho ancora cominciato. Conte al Chelsea? E’ una bella sfida, per il club e per Conte. Ha una mentalità forte, ha creato uno stile suo, le sue squadre sono riconoscibili. E credo che al Chelsea sia piaciuta la sua professionalità. Conte mi pare una persona preparata e intelligente. Ha la testa giusta per fare bene anche in Premier League. Ranieri? E’ stato bravissimo”.

Allegri? Tra i top in Europa: “Ci siamo conosciuti a Londra tempo fa quando è venuto per un periodo sabbatico. Lo apprezzo molto e credo che abbia sorpreso tanti con i suoi progressi. E’ cresciuto enormemente come allenatore: quando è arrivato al Milan era giovane, nessuno immaginava bene le sue potenzialità, e nessuno probabilmente immaginava che avrebbe avuto tanto successo arrivando alla Juve dopo Conte. Invece Allegri ha saputo superare le difficoltà e ripartire. E ho visto la squadra in Champions: è uscita col Bayern, ma come ha giocato… La Juve è una grande squadra creata da Allegri e dalla società. Allegri è fra i grandi allenatori d’Europa”. In chiusura si torna a parlare del Milan: “Ogni club vive momenti delicati. Per tornare a vincere il Milan deve prima di tutto qualificarsi in Champions. La squadra si sta formando, ha giocatori nuovi, come Bacca, un attaccante che mi piace molto. Ci vuole tempo per assemblare, ci vuole pazienza. Ora la Juve è tanto avanti in classifica, ma sono convinto che anche questa partita sarà combattuta e giocata sugli attimi. Per vincere certe partite bisogna essere compatti. Era così anche ai miei tempi”.