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Isernia, sbaglia il rigore di proposito: il racconto di Albino Fazio

Sabato, nel match valido per il 26° turno del Girone F di Serie D, in seguito ad un’incomprensione tra arbitro e guardialinee, il direttore di gara decide di assegnare un rigore all’Isernia. Albino Fazio lo calcia fuori: “Sono stato coerente con i valori miei e di questa società”

Il calcio è sicuramente lo sport più bello e più seguito del mondo. A tutti piace raccontare un successo, parlare dei record di Cristiano Ronaldo, dei gol di Messi, oppure ricordare l’impresa del Leicester. Spesso però le storie più particolari, ed emozionanti si possono incontrare nel dilettantismo. Lì la passione è mossa più di ogni altra cosa dall’amore verso quel pallone che rotola sul prato verde, ed è fatta di sacrifici.

Sabato durante il match tra Campobasso ed Isernia valevole per la 26a giornata di Serie D Girone F, un’incomprensione tra arbitro e assistente porta il direttore di gara ad assegnare un rigore per la squadra ospite. Attimi concitati per tutti, soprattutto per chi quel rigore avrebbe dovuto calciarlo. Parliamo di Albino Fazio, calciatore dell’Isernia, che in esclusiva per gianlucadimarzio.com ci racconta cosa è accaduto: “All’inizio ci siamo chiesti un po’ tutti cosa stesse succedendo, poi secondo dopo secondo ci siamo resi conto di questo equivoco”. Cosa ricordo? “Sono stati istanti molto concitati, poco prima di battere il rigore ho avuto modo di incrociare gli sguardi dei miei compagni ed ho capito che avrebbero appoggiato la mia scelta. Scelta! Già perché Albino Fazio, visto l’equivoco, decide di calciare il rigore fuori: “Tornando indietro penso di aver preso la decisione più giusta. É un gesto che mette in risalto l’educazione, il rispetto e l’etica mia dei mie compagni e della dirigenza. Questa società ci ha insegnato dei valori da inizio anno che si basano sulla lealtà”. Impopolare? Certo! Ma uno di quei gesti che fa bene al calcio.

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Il calciatore dell’Isernia poi ci tiene a precisare: “Quello che ho fatto l’avrei fatto a prescindere dagli avversari e dalle circostanze, avremmo potuto giocare contro chiunque”. Poi aggiunge: “Se hai un’etica e dei valori devi essere coerente con te stesso. La mia etica e questi valori io li ritrovo nei miei compagni e nella mia società, e mi ritengo fortunato. Tutti hanno sostenuto e difeso la mia scelta, seppur difficile da capire”. Tanti i messaggi di stima ed affetto ricevuti, ma uno in particolare : “Mi ha colpito il fatto di poter rappresentare un esempio per i bambini. Una persona mi ha detto – hai fatto un gesto coraggioso lo farò vedere alla mia scuola calcio – . E’ stato un orgoglio”.

Cosa voglio dire alla società: “Ringraziarla perché ha sposato e condiviso il mio gesto portando avanti valori importanti che sta trasmettendo da inizio anno a tutto il gruppo, nella persona del presidente in rappresentanza di tutti. Poi l’asse si sposta su i tifosi, ovviamente qualcuno non l’ha presa bene: “Chi non l’ha presa bene è per il troppo amore verso questa squadra. Sono sicuro che alla lunga tutti capiranno il mio gesto. Isernia è una città bellissima, vivibile e corretta. I valori della nostra squadra e della nostra società sono quelli di tutta la città. Fazio, è comunque dispiaciuto per chi non ha immediatamente compreso quel rigore: “Capisco che qualcuno possa non aver compreso il mio gesto però io non volevo offendere nessuno. Era doveroso seppur non semplice anteporre la lealtà e l’onestà agli interessi sportivi”.

Infine un pensiero sulla stagione della sua squadra: “Il nostro obiettivo è la salvezza e sono convinto che abbiamo tutti i mezzi per poterla raggiungere”. Poi precisa: “Non solo per le nostre qualità tecniche ma anche per quelle morali ed etiche che contraddistinguono questa squadra e questa società ne usciremo ancora più forti ed uniti”.

Spesso, raccontare un gesto che vada oltre il risultato sportivo, può risultare educativo, far crescere e riflettere. E’ il caso di Albino Fazio, i suoi compagni e la sua società, che avranno anche messo da parte il risultato, ma dato una grande lezione di correttezza.

A cura di Francesco Falzarano

Video ufficio stampa SS Città di Campobasso