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Bari, Simeri e carattere: 3-1 in nove uomini all’Acireale

Il numero 9 cambia la partita del Tupparello: entra e si inventa un gol e un assist. Mini-allungo in vetta per i biancorossi: +5 sulla Nocerina

Attributi da grande. Questione di carattere, non solo di qualità. Quelle del Bari, per la categoria, raramente sono state e saranno in discussione. Al “Tupparello” di Acireale, su un terreno ‘provato’ dalle precipitazioni della notte, i biancorossi di Giovanni Cornacchini hanno portato a casa una vittoria di carattere.

“Garra”, per chi ama la declinazione sudamericana di quella particolare dote che permette di ‘addentare ‘il risultato, andando oltre gli ostacoli. Quelli che nel pomeriggio siciliano avevano assunto i contorni di due cartellini rossi, rimediati da Pozzebon al 67′ e da Mattera al 73′. Una combo maturata sul punteggio di 1-2 per i pugliesi, che avrebbe rischiato di mettere ko tante squadre, soprattutto se al cospetto di un avversario arrembante e spinto da un pubblico caldo, esaltato da una giornata storica.

Non il Bari. Che ha tenuto botta, trovato il tris con Langella e vissuto con un pizzico di ansia e sfortuna il calcio di rigore spedito alto da Madonia al 90′. Vittoria per 1-3, sesto successo in otto turni di campionato e vetta da imbattuti, a +5 sulla Nocerina (costretta al pareggio dal Portici) che insegue. Primo mini-allungo nella competizione. Ma non ditelo a Cornacchini: “Il torneo è lunghissimo, siamo forti ma guai a pensare che siamo più bravi degli altri” ripeterà in mixed zone.

Nel pomeriggio del “Tupparello”, aperto dalla sfortunata autorete di Russo e rimessa in carreggiata per i padroni di casa dall’acuto di Leotta, la firma in maiuscolo è quella di Simone Simeri. Chiamato in causa al 59′ per un opaco Floriano, il numero 9 ha capitalizzato al massimo i primi palloni toccati: prima ha depositato in rete un cross al bacio di Brienza su una ripartenza da centometristi. Cinque tocchi da Marfella a Piovanello, passando per Hamili fino al numero 10 e al tocco vincente.

Sorpasso sul campo e sfortuna alle spalle: mani prima sul braccio ad allontanare la cattiva sorte, un mantra già esibito sette giorni fa dopo il 3-0 al Locri, e poi sul capo. Cresta alta, in onore al suo modello. Andrea Belotti, a segno oggi due volte con la maglia del Torino sul campo della Sampdoria dopo un digiuno di 40 giorni. Idolo nella buona e nella cattiva sorte. Simeri ha poi completato il pomeriggio da leader inventandosi l’assist per Langella (prima rete in carriera tra i senior). Degna immagine di chi era arrivato in Puglia dalla Juve Stabia forte di 83 presenze e 48 reti in serie D, 36 presenze e 12 centri in serie C. Ipoteca sulla prossima maglia da titolare, in assenza di Pozzebon, e chiaro messaggio a Cornacchini.

Che si gode il primato e premia il gruppo: “Stiamo migliorando partita dopo partita. Non è difficile poter scegliere quando hai giocatori bravi, l’importante è che quelli che entrano facciano la differenza”. Come successo ad Acireale: jolly pescato in panchina e vittoria con tanto carattere. Attributi da grande.