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Dal Cesena alla Champions, Sensi europeo: i retroscena dell’affare con l’Inter

Ad alcuni ricorda Iniesta, ad altri Wesley Sneijder ma Stefano Sensi vola basso e pensa solo a migliorarsi allenamento dopo allenamento, sotto lo sguardo silenzioso di Antonio Conte

Insistenza. Che si può riscrivere anche inSENSIstenza. Perseveranza, tenacia, caparbietà. Tutti sinonimi ideali per disegnare al meglio la parabola di Stefano Sensi all’Inter. Dal Cesena alla Champions da titolare (e con una traversa), dal luogo comune ‘è troppo basso per’ al gol vittoria, di testa, in campionato contro l’Udinese. Tutto merito suo perché non ha mai smesso di credere in quello che vale e in quello che può dare, sempre con grande umiltà; e merito di chi lo ha costantemente reputato all’altezza della situazione dandogli fiducia.

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Ad alcuni ricorda Iniesta, ad altri Wesley Sneijder ma Stefano Sensi vola basso e pensa solo a migliorarsi allenamento dopo allenamento, sotto lo sguardo silenzioso di Antonio Conte, e per la gioia dell’Inter che lo ha cercato e voluto con grande… insistenza. La caccia parte da lontano. Nel novembre 2015 l’attuale ds nerazzurro Piero Ausilio, insieme all’ex allenatore dell’Inter Mancini, andò a vederlo direttamente al Manuzzi di Cesena per capire se fosse tutto vero quel che luccicava. Nessun dubbio. È stato lo stesso Ausilio a riprovarci, seriamente, a gennaio di quest’anno, quando Sensi era nel pieno del suo processo di crescita tattica al Sassuolo con De Zerbi.

Riso agente Sensi_GDM

Ma l’ad degli emiliani, Giovanni Carnevali, non ha voluto saperne: zero trattative, resta fino a giugno. Ecco quindi il secondo round, in estate, con la concorrenza del Milan che voleva il centrocampista in prestito biennale con diritto, valutandolo complessivamente non più di 20 milioni. A fine giugno l’affondo di una Inter davvero tenace: Ausilio chiama l’agente del ragazzo, Giuseppe Riso, in quel preciso istante in viaggio in macchina e… ‘torna a Milano, chiudiamo l’affare Sensi’. Poche parole, quelle giuste, e l’offerta vincente, anche grazie al lavoro di Marotta e della proprietà nerazzurra: prestito a 5 milioni e diritto a 25. Al giocatore un contratto di 5 anni a 1.8 milioni di euro a stagione. Affare fatto? Di più! A conti – ma soprattutto numeri sul campo – fatti si tratta di un affare Sensizionale.

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