Sef Torres, tutti in fila per donare il sangue
Un nobile gesto per ritrovare il sorriso. Il calcio può essere un imporatantissimo mezzo di solidarietà e beneficenza e la Sef Torres dà ancora il buon esempio. Dietro ai calciatori ci sono uomini e così, dopo la visita al carcere di Bancali, con tanto di partitella con una selezione di detenuti, l’appuntamento di oggi era in Piazzale Segni a Sassari. Tutti in fila davanti all’autoemoteca dell’Avis, pronti a donare il sangue. Non manca nessuno. Dal capitano Giacomo Demartis, a Luigi Scotto e Claudio Cafiero, fino al giovane Fadda. Ma non basta, perché il cuore la Torres non lo dimostra solo in campo, ma anche dietro le scrivanie e in panchina. Tutto lo staff, allenatore Marco Sanna in testa, e parte della dirigenza, addetto stampa compreso, hanno voluto dare il loro contributo.
“Donare è un gesto da sportivi” un’iniziativa nata spontaneamente, in collaborazione con l’Avis Provinciale e Comunale di Sassari. L’obiettivo era sensibilizzare su un argomento, la donazione di sangue, particolarmente delicato in Sardegna, Regione non ancora in grado di assicurare l’autosufficienza. Impegno mantenuto dalla Torres, nonostante la sconfitta di domenica, contro il San Cesareo, che ha un po’ rallentato la rimonta promozione. Ma oltre a un pallone che rotola a Sassari hanno dimostrato che c’è un cuore che batte, particolarmente sensibile nei confronti di chi è meno fortunato. Offrire il loro contributo, tanto è bastato ai giocatori della Torres per ritrovare il buon umore.