“Finalmente, Greg!!”. Cagliari, ecco il “vero” Van der Wiel
L’attesa è finita, Gregory Van der Wiel è tornato. Quattro mesi di duri allenamenti, una caviglia che non voleva saperne di guarire ha smesso finalmente di tormentare l’ex terzino del PSG. Cagliari-Sampdoria ha restituito a tutti i tifosi rossoblù e ai fanta-allenatori il terzino di ruolo promesso la scorsa estate. Buona prova sulla fascia, l’olandese attacca e difende per tutti i sessanta minuti in cui è chiamato a sostituire Paolo Faragò: è lui la vera sorpresa. Un lieve infortunio, complicato dalla leggerezza con la quale il suo ex club, il Fenerbache, ha curato il nazionale olandese, aveva privato il Cagliari del secondo colpo di mercato della scorsa estate. Gregory è tornato a lavorare in gruppo il 2 ottobre scorso e il 15 sembrava già pronto a soddisfare la curiosità dei giornalisti e dei tifosi, in occasione di Cagliari-Genoa. “Ma è lui o il cugino scarso?” si era chiesto qualcuno dagli spalti della Sardegna Arena. Il mistero intorno al terzino olandese, tanto atteso da Massimo Rastelli prima e Diego Lopez poi e dal popolo rossoblù, sembrava potersi arricchire di nuovi capitoli dopo le esclusioni nelle gare successive
In realtà era semplicemente troppo presto. Il terzino scuola Ajax si è ripresentato in occasione di Cagliari-Pordenone del 28 novembre scorso, risultando, nonostante la clamorosa eliminazione, uno dei migliori tra i sardi. Tutto è proceduto secondi i piani per il “bad boy” di Amsterdam, che crescendo è riuscito a maturare anche caratterialmente. Chi ha avuto modo di conoscerlo nello spogliatoio e durante gli allenamenti lo definisce come un ragazzo simpatico ma riservato. Due mesi trascorsi a stretto contatto con i nuovi compagni che hanno riempito GVdW2 di consigli e che fortunatamente non hanno portato a nuovi stop. Miangue, il “traduttore”, e anche il rossoblù con il quale Van der Wiel ha instaurato un rapporto speciale. Entrambi di lingua fiamminga, Senna e Gregory hanno trovato anche una passione in comune, la musica hip-hop.
“Mi piacciono molto Drake, J. Cole e Chris Brown. Altra passione? I tatuaggi. Ho iniziato con un tatuaggio e dopo ne ho aggiunto un altro e un altro ancora. Il primo era il mio nome, sul braccio destro, appena sopra il polso: avevo 18 anni. Quando ero minorenne mia madre non mi permetteva di farli… Fa parte del mio stile di vita. Mi piace ascoltare l’hip-hop e mi piace fare tatuaggi”. In allenamento Gregory è sempre puntuale e diligente, a smentire chi invece lo descriveva come un “ribelle”, per presunte liti con Carlo Ancelotti e Laurent Blanc ai tempi del Psg. A seguire Van der Wiel durante gli allenamenti è Michele Santoni, il training coordinator, che ha conosciuto il terzino olandese durante l’esperienza nell’Ajax.
“Mi piace giocare, allenarmi per poi non scendere in campo è difficile. Sono un assist man, curo entrambe le fasi, quella difensiva e offensiva, con la stessa attenzione. Naturalmente quando c’è l’opportunità mi piace spingere per arrivare sul fondo e mettere cross o inserirmi“: tutto confermato ieri, con i fatti, in campo. L’attesa è finita, Greg è pronto per una maglia da titolare, per la gioia del popolo rossoblù e dei fanta–allenatori.