Sassuolo, Squinzi: “Perché Berardi ha rifiutato la Juve? Forse non si sentiva pronto. La scelta è stata rinviata”
Ancora due giorni. Lo storico esordio del Sassuolo in Europa è ormai alle porte e la squadra di Eusebio Di Francesco potrà contare su un Domenico Berardi super motivato. Emozioni forti anche per il presidente dei neroverdi, Giorgio Squinzi, che tuttavia non potrà assistere alla gara di Lucerna:
“No, perché sono trattenuto da impegni improrogabili, ma vedrò il ritorno” – dichiara Squinzi nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – “Gli avversari partono favoriti perché sono avanti nella preparazione e il campionato è già incominciato in casa del Lugano: non sarà uno squadrone, però stiamo attenti. In generale, credo che il Sassuolo sia a un livello tecnico più alto, E’ andato via Vrsaljko, e non una perdita da poco. Ma i giocatori importanti ci sono, la squadra gioca a memoria, Di Francesco saprà trovare le soluzioni del caso. Berardi? L’ho sempre detto, non era sicuro che se ne andasse. Si sente attaccato a questa squadra e soprattutto a Di Francesco. Mi dicono che si sta allenando in modo feroce, con grande voglia. Buon segno, significa che vuole cancellare l’ultimo campionato che non è stato esaltante: Berardi è un ragazzo di talento, ma ha reso al di sotto delle aspettative”.
Squinzi prova a spiegare il motivo del rifiuto del numero 25 al trasferimento nella Juventus: “Forse perché non si sentiva pronto. E poi uno come lui ha bisogno di giocare con continuità e nella Juve non sarebbe sicuramente successo. La scelta è stata rinviata, ne riparleremo tra un anno. Rinforzi? Sono sicuro che arriveranno, ma già così siamo competitivi: è la dimostrazione di quanto sia valida la scelta di puntare sui giovani e sugli italiani”. La Juventus è ancora più forte dell’anno scorso? “Sì, però le sorprese non si possono escludere. Vi dice niente il Sassuolo in Europa? Conosco bene Andrea Agnelli e Marotta, avranno i loro motivi per spendere più di 90 milioni per Higuain. Io ribadisco che ritengo vincente la nostra politica su giovani e italiani”. Il Milan dovrebbe passare a un gruppo cinese: “Non è facile trattare con loro, hanno regole e abitudini diverse dalle nostre, faticano ad integrarsi in un’economia di mercato. l club è in difficoltà, ma Berlusconi sa bene che decisioni da prendere. E non dimentico che per 30 anni ci ha fatto sognare”.