Sassuolo, Squinzi: “Berardi? Non è detto che vada alla Juve”
Parlare di rivelazione è ormai riduttivo. Il Sassuolo, settimo in campionato, è una solida realtà del nostro calcio e in rosa ha tantissimi giovani interessanti, come Domenico Berardi: “Ha grandi numeri e un potenziale ancora tutto da esprimere” – dichiara il presidente Giorgio Squinzi nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – ” Juventus? Mah, non è detto”. Il presidente degli emiliani è un grande tifoso del Milan: “Berlusconi? E’ irraggiungibile. L’altro giorno ho visto in tv uno speciale sulla sua vita milanista, ai gol di Van Basten o di Sheva stavo per mettermi a piangere. Ma anche il Sassuolo è una bella storia, una società che ho comprato nel 2003 per 35 mila euro e che è arrivata dove è arrivata. Andare in Europa mi sembra molto difficile, mi piacerebbe chiudere al settimo posto. Rappresentiamo una città di 40 mila abitanti, l’ambizione è diventare la seconda squadra degli italiani, abbiamo le idee chiare e un progetto ben definito: puntare sui giovani ed esaltare i giocatori nati nel nostro Paese”.
Ecco come Squinzi divide il suo tempo: “La Confindustria per il 60%, la Mapei per il 35%, il resto il Sassuolo. In maggio finirà il mandato a Confindustria, così potrò dedicarmi molto di più al Sassuolo. Ma Di Francesco non si preoccupi, non sono abituato a interferire, a dare la formazione all’allenatore. Errore più grave fatto in questi tre anni? Mandare via Di Francesco e prendere Malesani. Però ci siamo corretti in tempo e comunque è servito a dare una scossa a una squadra che stava pagando l’impatto con la Serie A. Poi è maturata, sono convinto che potrà restarci a lungo”. Il presidente di Confindustria dice la sua sul caso Spaelletti-Totti: “Sto a metà strada: Spalletti è stato un po’ brusco, Totti deve farsi un esame di coscienza e capire che a quasi 40 anni… L’ho sempre ammirato, avrei voluto vederlo nel Milan. Sono contento che potrebbe aver segnato proprio al Sassuolo l’ultimo gol della sua straordinaria carriera”.