Questo sito contribuisce all'audience di

Sassuolo, riecco Duncan: “Due settimane per tornare al top, vogliamo tornare a far punti”

Un leone in gabbia per troppi mesi, ora finalmente tornato a disposizione della sua squadra per tentare di riscattare una prima parte di stagione poco positiva: Alfred Duncan è uno dei tanti giovani lanciati nella mischia da Eusebio Di Francesco, tra le più più belle sorprese del Sassuolo sin dalla passata stagione. Forza fisica ma, soprattutto, un motorino che va su e già per il campo per novanta minuti, che poteva decisamente figurare le colonne del Ghana ancora in corsa per lo scettro di campioni d’Africa: “La squadra è buona e può fare bene anche senza di me – spiega Alfred – non esserci è stata la scelta più intelligente. Io devo recuperare e ora il Sassuolo ha più bisogno. Mi auguro che il Ghana possa vincere la competizione, non accade da 35 anni e sarebbe bellissimo interrompere il digiuno”.

In questo campionato si è fatto male nella sfida di settembre con il Chievo al Bentegodi: “Ora sto bene, sono stato fuori per tanto tempo e mi manca la condizione. Nelle ultime due settimane credo di essere già migliorato e per arrivare al top ne serviranno ancora un paio”. Il ghanese è tornato titolare nella sfida di Tim Cup del 18 gennaio disputata con il Cesena, lasciandosi alle spalle l’infortunio subìto alla capsula articolare: “Ho giocato tutta la partita, in questo momento i novanta minuti credo comunque di riuscire a farli: dopo tanta inattività va trovato di nuovo il ritmo gara”.

Chiuso il mercato invernale, il Sassuolo è rimasto più o meno lo stesso: “In questo campionato è andato tutto storto, le cose sono state diverse dal previsto. E’ giusto essere rimasti tutti qui perché ora l’obiettivo è finire al meglio. Ci attendono tante partite difficili e dopo la sconfitta con la Juve vogliamo riprendere a fare punti con il Genoa. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario raggiungendo l’Europa League, competizione che io e Berardi non siamo riusciti a giocare. Questo è un peccato per entrambi”.

Antonio Montefusco