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La scelta vincente di Carnevali: la permanenza dei “big” a Reggio Emilia

La promozione e il ritorno in Serie A del Sassuolo sono state frutto anche e soprattutto di una strategia azzeccata della società neroverde.

Il Sassuolo è tornato in Serie A dopo solo un anno. Un capolavoro della società neroverde che, retrocessa in Serie B dopo una deludente stagione nella massima serie da 30 punti in 38 giornate, ha trovato il modo di fare il percorso inverso.

Un successo dai mille risvolti. Il ritorno del “diez”, Domenico Berardi, o la rinascita di Laurientè? Difficile scegliere quale sia stato il più determinante. Una cosa, però, è certa: la strategia attuata dalla società è stata vincente.

Quando? Nella scorsa estate, e pensare che era iniziata come una tra le più complicate nella storia del club che si vedeva retrocedere in Serie B dopo ben undici anni in Serie A.

Nella difficoltà, però, si intravedeva già progettualità e voglia di tornare “tra i grandi”. Un trionfo della squadra e… della società, che ha saputo rilanciare e rimettere al posto giusto i tasselli più importanti dello scacchiere.

Velocità e inserimenti

L’incastro è tornato a essere perfetto. La “rinascita neroverde” è passata dalla riconferma di alcuni interpreti che già erano presenti nella rosa del Sassuolo nella stagione 2023/24. È il caso di Jeremy Toljan, protagonista già di una buona stagione in A con 5 assist e di nuovo punto fermo dell’11 di Grosso con 6 assist. Da una fascia all’altra, si parla di Josh Doig, punto fermo di quel binomio a sinistra con Laurienté che ha fatto la differenza.

Anche a centrocampo non sono mancate le riconferme. Parliamo di Kristian Thorstvedt, centrocampista norvegese che ha portato al Sassuolo 7 reti e 4 assist. Insieme a lui Cristian Volpato, trequartista classe 2003 cresciuto nella Roma e lanciato da Mourinho in prima squadra. È a Reggio Emilia da un paio di anni ma è soprattutto in questa annata che è diventato grande, realizzando 3 reti e servendo 4 assist.

Kristian Thorstvedt, calciatore del Sassuolo (IMAGO)

Un tridente da A

Le doti non erano mai state in discussione. Che avesse il carattere per reggere il peso di un attacco che puntava forte la Serie A, invece, forse non tutti l’avrebbero detto. La rinascita di Laurienté e il ritorno di Berardi hanno letteralmente innescato tutto il talento di Samuele Mulattieri. La maglia neroverde già l’aveva vestita nella stagione 23-24, ma forse mai come in questa l’ha sentita per davvero sua.

28 gol in 3, un reparto offensivo che ha fatto la differenza come e quando voleva. Se ripensiamo a un anno fa, però, le cose erano ben diverse. L’esterno classe ’94 era alle prese con un serio infortunio, il francese veniva da un’annata deludente e Mulattieri? Pochi minuti e nessun gol, tralasciando i due in Coppa Italia. 365 poco meno dopo sono le tre pietre sulle quali il Sassuolo, con merito di saperli aspettare, si è costruito un presente fantastico e un futuro ancora tutto da scrivere.