DeZerbilandia a Marassi: il Sassuolo 2020 è da Champions
Lampo Traorè, uno due Caputo-Berardi: non sono bastati Quagliarella e Keita alla Sampdoria, DeZerbilandia a Marassi. Il Sassuolo è tornato a vincere e ha preso il volo
Chiudendo il 2020 con tre gol, tre punti e un quarto posto. “Sul quale la firma non la metto. Non firmo per il quarto posto, mi toglierei il divertimento di un campionato tutto da decifrare. – le parole di De Zerbi solo qualche settimana fa – La scorsa stagione siamo arrivati ottavi, quest’anno vogliamo conquistare un posto in Europa”. Parole e pensieri di Roberto De Zerbi, sulla panchina del Sassuolo dall’estate del 2018, rimasti gli stessi anche dopo il match di ieri sera al Ferraris: niente firma sul quarto posto in classifica quindi (dopo ieri in solitaria sopra Lazio, Atalanta, Juventus e Napoli), la firma (pesantissima) però De Zerbi l’ha messa eccome sulla vittoria di Marassi.
Solita organizzazione e tanta motivazione, continua ricerca del proprio pensiero: palla a terra, costruzione bassa ormai marchio di fabbrica, princìpi di gioco che non cambiano mai, ma interpretati ed adattati nel migliore dei modi in base all’avversario. Ultima occasione dell’anno ieri, a cominciare dalla rete lampo di Hamed Junior Traorè: “Un gol che arriva da quello realizzato in pochi secondi contro di noi da Leao: – così l’allenatore del Sassuolo a fine gara – eravamo ancora arrabbiati, da lì è arrivata la nostra partenza”. Sulla quale De Zerbi ha lavorato in settimana, per ripartire con il piede giusto dopo lo stop in casa col Milan. In una notte che ha raccontato di sorprese, ritorni e conferme: Tra le prime, l’atteggiamento della squadra al fischio d’inizio che ha portato al gol del vantaggio, figlio di quel gol subito a pallone appena battuto soltanto pochi giorni fa: col Milan squadra costretta subito a rincorrere, situazione ribaltata novanta minuti dopo in casa della Sampdoria, grazie al lavoro sulla testa che quotidianamente De Zerbi fa in allenamento sui suoi ragazzi.
TRAORÈ E BERARDI LE CONFERME
Le conferme, invece, sono arrivare da due dei giocatori protagonisti assoluti della notte di Genova: il primo, quel Junior Traorè al secondo gol in soli sette giorni dopo quello del momentaneo vantaggio sulla Fiorentina. “Domenica quando ho detto che con qualcuno sbagliavo mi riferivo a lui, chiedevo di più in maniera forte al ragazzo dimenticando che é un 2000, un ragazzo giovane e straniero: probabilmente aveva bisogno di tempo e di un po' più di tranquillità. Tranquillità è una parola che non mi piace tantissimo, ma Traoré è un talento”. Che continua a crescere. Qualità e quantità, un gol pesantissimo a sbloccare la gara e una chance dall’inizio ripagata con una prestazione da grande, nonostante i soli vent’anni del talentino ivoriano arrivato al Sassuolo nell’estate del 2019. Un percorso di crescita che si era intravisto già alla prima uscita con la nuova maglia: gol vittoria allo Spezia nel terzo turno di Coppa Italia, esordio ripetuto anche nella seconda giornata di campionato proprio contro la Sampdoria. Si arriva al lampo di ieri, a dare il via al ritorno alla vittoria del Sassuolo e a lanciare la squadra di De Zerbi in alto in classifica.
Da un trequartista a un attaccante esterno, l’altra certezza della notte di Marassi è stato il numero 25 al settimo gol di questa stagione, sempre più trascinatore di un Sassuolo formato Europa. “Il suo caso è comprensibile soltanto conoscendo bene la persona: è un ragazzo genuino, consapevole della sua forza ma anche del fatto che è il suo ambiente a conferirgliela. – ancora De Zerbi sul classe ‘94 – I suoi amici, i suoi affetti. Domenico è spiazzante, perché siamo abituati a un mondo in cui tutti vogliono salire di più, brillare di più, guadagnare di più. La sua permanenza felice al Sassuolo va contro le regole”. E la si ritrova in campo. Tanta corsa e la capacità di essere al posto giusto al momento giusto: mancino di Boga respinto da Audero, sulla ribattuta Berardi pronto sul secondo palo a ribadire in porta il pallone del 3-1. Sassuolo in doppio vantaggio e gara virtualmente chiusa.
CAPUTO IS BACK: 500 VOLTE MAGNANELLI
I ritorni? Boccale di birra in mano, pronto ad essere sorseggiato per festeggiare il ritorno al gol – che mancava dallo scorso 23 ottobre al Mapei Stadium col Torino – e il Natale ormai alle porte: in attacco è quello di Ciccio Caputo, che non segnava da due mesi e a Genova ha ritrovato maglia da titolare e sesta rete personale in campionato. Nel mezzo, il problema all’adduttore che lo ha tenuto settimane lontano dal campo, un fastidio finalmente ormai alle spalle. Dall’attacco al centrocampo, a rivedersi dal 1’ è stato anche Francesco Magnanelli: ultima volta lo scorso 1º luglio col Napoli, poi il lungo infortunio a condizionarne l’impiego, fino alla maglia dall’inizio di ieri. Celebrata con una vittoria, per festeggiare non solo il ritorno in campo dall’inizio, ma anche la cinquecentesima gara giocata in neroverde. Magna è arrivato giovanissimo (nel 2005 quando di anni ne aveva solo 21) al Sassuolo, col club che si trovava in C2: da allora non ha mai più cambiato maglia, diventando uno dei protagonisti della scalata alla Serie A e bandiera del club. “E’ unico, è un giocatore per noi determinante e ci è mancato davvero tanto. – ancora De Zerbi – Lo abbiamo ritrovato, non è al 100% ma anche al 50 per noi è importantissimo”.
Come si è visto anche nella gara contro la Sampdoria, subito messa alle spalle da De Zerbi: “Dovremo farci trovare tirati per gennaio, molto del nostro cammino si deciderà nel prossimo mese” le parole dell’allenatore ai microfoni di Sky dopo la sfida del Ferraris, testa gia al futuro nonostante un presente bellissimo raggiunto nonostante le tante difficoltà: le assenze per Covid di Djuricic e Boga (fermo per oltre 40 giorni), quelle per infortunio di Caputo e Magnanelli. Ostacoli che non hanno impedito al Sassuolo di continuare il proprio percorso di crescita, da bella sorpresa ormai diventato una certezza. Da festeggiare nello spogliatoio con canti e balli, festa nella festa i 500 gettoni del Capitano. E poi c’è quel quarto posto in classifica, in solitaria. Senza firma, ma riconoscibilissimo. A chiudere un 2020 da Champions.