Gianluca “Sghiii” Vivan: “La Fiorita, le cose inaspettate sono sempre le più belle”
La nostra intervista a Gianluca “Sghiii” Vivan, portiere dei sammarinesi de La Fiorita
Ore 14:49 del 22 luglio, inizia la nostra telefonata. “Scommesse? Non valeva la pena farle. Ultimamente ci era andata sempre male, ma stavolta è stata un’emozione indescrivibile e unica. Le cose inaspettate sono sempre le più belle”. Così Gianluca Vivan detto “Sghiii” ha esordito parlando ai nostri microfoni della partita vinta ai rigori contro i bielorussi dell’Isloch Minsk. Si è trattata infatti di una vittoria storica per il calcio sammarinese, il primo passaggio del turno per La Fiorita di Thomas Manfredini in una competizione europea. La Conference in questo caso. “Eh sì, ogni tanto i sogni si avverano e i miracoli avvengono…”, scriveva Vivan qualche giorno fa sui social. Ma andiamo per gradi.
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“Sghiii”
“Vengo da Roma ma sono anni che vivo qui a San Marino. Sono sposato con una ragazza sammarinese e ho un figlio, ma ogni tanto torno giù per salutare mia mamma”. La sincerità e le emozioni che si leggono negli occhi di Gianluca sono piuttosto evidenti. Classe 1983, nato 2 giorni dopo il Natale. Tanti anni tra i professionisti in Lega Pro, tra Colligiana e Rovigo – tra le tante – e San Marino, proprio la squadra che giocava in Serie C e che si è sciolta nel 2019. Insomma, quel piccolo stato fatto di 60 chilometri quadrati nel cuore dell’Italia è sempre stato parte della vita di “Sghiii”. Ma… che vuol dire?
“È come quando a Roma dici ao Gianlu’ o semplicemente saluti qualcuno. Da ragazzino mi chiavano “Sghiii” e così sono rimasto”.
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Rigori, Lazio e Peruzzi: da un 1-0…all’altro
Due sono i rigori parati da Vivan nella gara contro l’Isloch. Una partita che per i sammarinesi sembrava interminabile. Eppure il cuore ha fatto la differenza: “All’andata abbiamo perso 1-0 per un mio errore, poi però ci siamo rifatti al ritorno”. Prima Semprini aveva infatti pareggiato i conti sullo scadere dei 90 minuti, e poi la squadra di Manfredini ha resistito per tutti i supplementari mandando la sfida ai rigori. “Pararli è tutta una questione d’istinto. Nella mia carriera è un tratto che mi ha sempre caratterizzato. Quella sera era come se sentissi verso quale angolo mi avrebbero tirato. Poi diciamo che io mi reputo abbastanza bravo a intercettare dagli 11 metri, ma mettiamoci anche che forse quella sera non eravamo soli. Qualcuno ci stava aiutando dall’alto…”.
“A chi mi ispiro? Tifo Lazio, Angelo “Tyson” Peruzzi è il mio idolo. Essendo non molto alto mi rivedo in lui. Aveva un modo tutto suo di parare”.
Lavoro, allenamenti, auto e l’esperienza di Thomas (Manfredini)
È bene prima di tutto precisare una cosa: il calcio a San Marino non rientra nel professionismo. Diversi sono i giocatori infatti che per sostenersi fanno anche altri lavori. “Ti spiego come funziona qui: per andare a giocare, molti partono anche da abbastanza lontano, per cui molte volte si devono chiedere dei permessi sportivi dal lavoro per partire con la squadra. Io da questo punto di vista mi sento abbastanza fortunato. Lavoro in una concessionaria e vendo auto, il mio capo è uno dei dirigenti de La Fiorita… Diciamo che non ho rotture di scatole particolari su questo punto di vista (ride ndr). Auto o pallone? Le macchine sono la mia passione e mi intrigano tanto, ma il calcio è stato il mio lavoro per molti anni”.
Ma qui a San Marino il calcio è tutt’altro che una priorità. Un divertimento, un gioco. Che però diventa un bellissimo sogno. “La squadra per questa Conference l’abbiamo preparata in due settimane e facendo 6 o 7 allenamenti, forse è anche questo che ha reso tutto quanto una bellissima sorpresa. Non troppo tempo fa, 5 di noi hanno preso pure il Covid, per cui lavorare era diventato ancora più complicato. Thomas (Manfredini) è un professionista: non è tanto la capacità di ‘gasare’ il gruppo, ma l’esperienza che ha e che è in grado di trasmettere. Ogni volta quest’anno durante il campionato ci faceva vedere dei video con tutti gli errori che facevamo nelle partite. Per questa categoria è un professionista all’avanguardia”.
Poi Gianluca, o possiamo ormai chiamarlo anche “Sghiii”, guarda l’orario. Sono quasi le 15:00: “Mi ha fatto piacere scambiare due chiacchiere, però adesso devo rientrare a lavoro”. Adesso per lui e La Fiorita c’è in programma il secondo turno dei preliminari di Conference, contro i turchi del Basaksehir. La prima sorpresa è già arivata: “Le cose inaspettate sono sempre le più belle”. A Vivan e ai suoi il compito di proseguire l’appuntamento con la storia.