Dal sì su Face Time agli incroci del destino. Riecco Dejan Stankovic, scommessa della Samp per la salvezza
L’ex giocatore di Lazio e Inter torna in Italia da allenatore. Lo farà sulla panchina della Samp ultima in classifica, cercando di dare una scossa
“La mia carriera mi ha insegnato che l’uomo si vede nei momenti di difficoltà”. Dejan Stankovic è uno che i problemi li ha sempre presi di petto, affrontando le situazioni senza paura di mettersi in gioco. Leadership e attributi. Prima da calciatore – con le maglie di Stella Rossa, Lazio e Inter – e poi allenatore. Oggi raccoglie una Samp ultima in classifica, mai partita così male in 76 anni di storia. Se non è una sfida questa. Deki dovrà lavorare tanto sulla testa dei ragazzi, cercando di dare nuovi stimoli e toccare le corde giuste. In sintesi, servirà una scossa. Vedremo se saprà darla già sabato sera al Dall’Ara contro il Bologna.
A fare il resto poi ci penserà il destino. Pronti via e Stankovic si troverà subito davanti un ex compagno come Thiago Motta, altro eroe del Triplete nerazzurro e da qualche settimana allenatore del Bologna. Chissà quante immagini gli passeranno per la testa al momento dei saluti nel pre partita. Magari ripenserà a quel Inter-Barcellona 3-1 in semifinale di Champions o alla vittoria del Mondiale per Club arrivata sei mesi dopo. In entrambe le occasioni erano tutti e due in campo, sabato invece si ritroveranno uno contro l’altro. Incroci.
Deki per la Samp è stato una prima scelta, o almeno era uno dei candidati maggiormente voluti. Ha tanti amici ed ex compagni, come Mihaijlovic, Mancini o Samuel Eto’o, che a Genova ci hanno giocato e la piazza la conoscono bene. In realtà Dejan era già stato vicino alla panchina blucerchiata un anno fa, quando a Milano – dove vive la sua famiglia – aveva incontrato Ferrero che voleva portarlo a Genova per sostituire D’Aversa. Poi l’arresto del Presidente e le resistenze della Stella Rossa fecero saltare tutto. Già, perché al tempo Stankovic era ancora l’allenatore del club che lo ha fatto esordire nel mondo del calcio: tre scudetti su tre in panchina e le dimissioni rassegnate a settembre dopo la sconfitta ai preliminari di Champions contro il Maccabi Haifa, oggi avversario della Juventus. “La Stella Rossa è il mio grande amore, un’emozione indescrivibile, ma ora tocca a qualcun altro provarci“. Poche parole, ma dritte al punto. Questione di carattere.
Ora il presente si chiama Sampdoria. La fumata bianca è attesa per oggi, dopo giorni di incontri prima virtuali e poi in presenza a Milano. L’allenatore serbo ha detto sì lunedì in videochiamata e poi ha iniziato lo studio della rosa blucerchiata: già oggi dovrebbe essere al “Mugnaini” per dirigere l’allenamento. Predilige la difesa a quattro, vedremo ora come lavorerà con la Samp in questi pochi allenamenti che lo separano dall’esordio. È stato scelto per il carisma, per la voglia di lottare e vincere che dovrà essere in grado di trasmettere a un gruppo che nelle ultime settimane è apparso senza stimoli. Tradotto: si dovrà vedere una reazione, quantomeno d’orgoglio. Poi per il gioco ci sarà tempo. L’obiettivo sarà proteggere la squadra da tensioni e paure, che stavano compromettendo la gestione delle partite e quindi i risultati. Necessario invertire la rotta. Senza paura, come Stankovic ha sempre affrontato le cose in carriera. E chissà che poi non faccia un capolavoro, come faceva in campo beffando portieri come Neuer con gol da cineteca da oltre 50 metri. Bentornato Deki, la Samp ti aspetta.