Alla scoperta di Pedrola, il talento ex-Barcellona che vuole prendersi la Samp
Lo spagnolo è il giocatore che più si è messo in mostra in questo avvio di stagione della Sampdoria
Un catalano alla conquista della Genova blucerchiata. In un avvio stagionale negativo da parte della Sampdoria, protagonista in negativo di questo avvio di stagione in Serie B, con appena tre punti conquistate in sei partite (considerando anche due punti di penalizzazione), si sta prendendo la scena Pedrola, autore del gol anche contro la capolista Parma nell’ultimo turno. Il classe 2003, proveniente dal Barcellona, si sta rivelando come uno dei talenti più luminosi del campionato.
La passione per il calcio nata per caso, nel cortile di scuola. Al pallone Pedrola infatti preferiva giocare ad altro assieme ai suoi compagni. Un giorno, però, mancava un giocatore per completare una squadra: toccato il primo pallone Pedrola non lo ha lasciato più, nonostante un padre e una madre non appassionati di pallone e che alle domeniche in giro per i campi preferivano giornate tranquille a casa.
A prevalere è stata la voglia e la passione di Estanis – seguito poi dai fratelli minori Arnau e Oriol – che lo hanno portato nelle selezioni giovanili dell’Espanyol: dove il talento si inizia a intravedere, ma il fisico minuto non lo aiuta a fare la differenza tra i coetanei di 15/16 anni. Torna nella squadra del suo paese, dove oltre alla crescita pallone tra i piedi inizia anche quella in altezza (oggi Estanis è 185 cm), e dove a notarlo è il Barcellona: idee e concetti, – il terzo uomo, smarcamento e occupazione dello spazio, far girare il pallone senza andare a cercarlo – che gli permettono di crescere tatticamente e di migliorare in fretta. Complici anche gli allenamenti da aggregato in prima squadra con l’idolo Neymar , Lionel Messi e De Jong.
In estate – grazie all’intuizione e al lavoro dell’area tecnica (Legrottaglie e Mancini, assistiti nelle scelte personalmente da Radrizzani) – la chiamata della Sampdoria, il viaggio in Italia una settimana prima della firma sul contratto per visitare città e strutture e l’accordo tra Samp e Barca per il trasferimento dell’esterno offensivo in prestito con obbligo di riscatto fissato a 3 milioni, col Barcellona che però non ha voluto privarsi definitivamente del giocatore: il club blaugrana infatti si è mantenuto un diritto di recompra entro il 2025 già fissato a 7 milioni e al 50% sulla futura rivendita. Il resto è storia recente. “Il pugnale di Cambrils”, – così è soprannominato in Spagna Estanis, mentre a Genova è per tutti Pedro – vent’anni compiuti lo scorso 24 agosto e un talento naturale, in poche settimane è diventato subito protagonista maglia della Sampdoria sulle spalle. Grazie anche alla fiducia di Andrea Pirlo, e all’idea di calcio che l’allenatore sta proponendo a Genova, fatta di cambi di ruolo, palloni che devono viaggiare veloci: un calcio che ha delle similitudini con quello col quale è cresciuto Estanis a Barcellona.
La luce nell’avvio buio della Sampdoria
3 i gol segnati dall’arrivo a Genova, due dei quali decisivi per muovere la classifica della Sampdoria: suoi l’1-1 di Cremona e quello del momentaneo vantaggio di ieri in casa del Parma. Il primo gol italiano invece, è servito solo a sbloccare il match del Ferraris col Venezia, risultato ribaltato poi da Gytkjaer e Tessmann. Reti quelle realizzate che hanno hanno reso meno amaro il difficile inizio di campionato della Samp: complice il -2 in classifica ad inizio stagione (a causa del ritardo dei pagamenti degli stipendi da parte della precedente gestione), la Sampdoria ha ora 6 punti in classifica dopo cinque giornate giocate, score frutto di una vittoria (a Terni), due pareggi (Cremona e Parma) e tre sconfitte (Pisa, Venezia e Cittadella in casa). Nove i gol subiti, sei quelli realizzati. La metà dei quali da Pedrola, nuova stella blucerchiata col numero 11 sulle spalle, lo stesso indossato a Barcellona. Numero che in Spagna ha visto nascere il suo talento, ora pronto a esplodere.